Occorre un impegno concreto per fermare l’incontrollata proliferazione degli animali selvatici. A preoccupare, ancora una volta, il numero dei cinghiali presenti in Italia che ha superato abbondantemente i due milioni, con danni, aggressioni e incidenti. A questo si aggiunge l’ormai evidente rischio sanitario, come rileva Coldiretti nel commentare la richiesta dell’Oms, Organizzazione Mondiale della Sanità, di fermare la vendita di selvatici vivi nei mercati alimentari per prevenire la diffusione delle malattie infettive. 

«È una emergenza – sottolinea Marco Reggio, presidente Coldiretti Asti – che ormai si è allargata dalle campagne alle città. Oltre alla distruzione di raccolti agricoli, l’uccisione di animali e i frequenti incidenti stradali, è sempre maggiore la presenza degli animali selvatici nelle città, alla ricerca disperata di cibo tra i rifiuti, nei parchi e addirittura nei cortili delle case. I rischi per la salute sono evidenti ed è ormai compromesso l’equilibrio ambientale di vasti ecosistemi territoriali, anche in aree di elevato pregio naturalistico». 

Un problema reale evidenziato dallo stesso Piano di sorveglianza e prevenzione per il 2021, pubblicato dal ministero della Salute, che ribadisce come i cinghiali abbiano un ruolo fondamentale per la diffusione del virus della peste suina africana. Occorre quindi intervenire tempestivamente con adeguate misure per la gestione numerica della popolazione dei cinghiali. 

«L’azione, dunque, secondo il Piano – rileva Diego Furia, direttore Coldiretti Asti – deve essere indirizzata alla riduzione attraverso le attività venatorie, le azioni di controllo della legge 157/92 articolo 19 e le azioni programmabili nella rete delle aree protette. Oltre otto italiani su dieci, secondo l’indagine Coldiretti/Ixè, pensano che l’emergenza cinghiali vada affrontata con il ricorso agli abbattimenti, soprattutto incaricando personale specializzato per ridurne il numero. Il 69 per cento degli italiani ritiene che siano troppo numerosi mentre c’è addirittura un 58 per cento che li considera una vera e propria minaccia per la popolazione, oltre che un serio problema per le coltivazioni e per l’equilibrio ambientale come pensa il 75 per cento degli intervistati che si sono formati un’opinione. Il risultato è che oltre sei italiani su 10 (pari al 62%) ne hanno una reale paura e quasi la metà (e cioè il 48%) non prenderebbe addirittura casa in una zona infestata dai cinghiali».

GLI ITALIANI E I CINGHIALI

DEVONO ESSERE ABBATTUTI 80%

SERIO PROBLEMA AMBIENTALE 75%

SONO TROPPO NUMEROSI 69%

FANNO PAURA 62%

SONO UNA MINACCIA 58%

DOVE PRESENTI,

NON PRENDEREI CASA 48%