La forbice rilevata dalla Commissione è 470/520 euro/quintale, valore ritenuto abbastanza soddisfacente dai produttori, ma che non appaga pienamente le aspettative in relazione alla raccolta in corso, particolarmente difficile.
Commenta Ferrando: «Ci aspettavamo questo valore, ma la raccolta 2025 è scarsa: la cascola del mese di luglio è stata impattante e i quantitativi sono bassi. Il quadro della situazione sarà meglio definito alla fine del mese di settembre, quando la raccolta sarà terminata per la maggior parte dei produttori, e si procederà a determinare il prezzo effettivo basandosi sul punto resa. L’ultimo anno i prezzi sono aumentati nel corso delle settimane, dopo la rilevazione del primo prezzo di Castagnole Lanze. Ci aspettiamo un trend analogo, data anche la scarsa quantità prodotta, ma i costi di produzione sono per noi altissimi. Il prezzo dovrebbe coprire i costi e garantire un reddito, cosa banale ma non scontata».
Infine, Cia evidenzia nuovamente il problema della fauna selvatica, che provoca ulteriori danni ai produttori messi alla prova in una stagione corilicola già compromessa: i cinghiali, sempre più numerosi e incontrollati, per sfamare i loro piccoli piegano e spezzano i rami delle piante, causando danni irreparabili agli impianti, che resteranno improduttivi anche per gli anni seguenti. Cia torna quindi a chiedere con forza un piano di abbattimenti mirato, nella tutela dell’agricoltura del territorio.