asti3“Devo trovare una soluzione che permetta di far vivere Alba pur nell’avvio della riforma (che scatta il 13 settembre, ndr) perché se muore, poi diventerà impossibile. La forma in cui il tribunale albese continuerà a vivere la stiamo studiando in pochi giorni decideremo e ve lo comunicheremo”. Sono le parole del ministro della Giustizia Annamaria Cancellieri che sembrano non dare alcuna speranza all’accorpamento dei palazzi di giustizia di Asti e Alba al termine di un lungo  incontro con il presidente del Piemonte Roberto Cota e una delegazione di sindaci del Cuneese ieri a Roma. Il trasloco del tribunale di Alba iniziato lunedì e subito sospeso è stato quindi bloccato direttamente dal guardasigilli che ha riconosciuto l’importanza di quel palazzo di giustizia, impegnandosi nei prossimi giorni a trovare una soluzione tecnica per mantenerlo in vita. Un passaggio fondamentale visto che, come ha sottolineato la stessa Cancellieri, il decreto che entra in vigore il 13 settembre e che sancisce di fatto l’accorpamento di Alba con Asti, c’è e non si può cancellare. Ora bisogna capire anche cosa succederà nel resto d’Italia e se altri tribunali prenderanno la situazione di Alba come esempio per dare battaglia e opporsi al decreto.