MASSIMO FIORIO - gazzetta d'astiTerzo mandato per i sindaci dei comuni sotto i tremila abitanti e salvataggio dei consorzi socio-assistenziali: questioni di stretta attualità che hanno avuto oggi il via libera alla Camera. Lo annuncia il deputato Massimo Fiorio, primo firmatario di un ordine del giorno che vincola il governo a escludere i consorzi socio-assistenziali dagli enti che la legge di stabilità prevede di sopprimere una volta giunti in scadenza. “La cancellazione dei consorzi – indica Fiorio – sarebbe stato un grave problema per i comuni facenti capo al Cisa e al Cogesa: di fatto la gestione della funzione assistenziale avrebbe penalizzato i territori con una forte presenza di piccoli centri, compromettendo il patrimonio di lavoro, esperienza e professionalità accumulato in questi anni”. Il parlamentare astigiano ricorda che “è la terza volta che intervengo personalmente per fermare, quasi in corner, i tentativi di eliminare questi strumenti di coordinamento e associazione sui temi dell’assistenza sociale. Mi spiace prendere atto che, al di là dei colori politici, continui a prevalere un pregiudizio per i territori rurali a bassa densità demografica e che tutte le volte si debba fare i salti mortali per difendere quello che con fatica i piccoli comuni sono riusciti a raggiungere operando insieme.” Oggi la Camera ha anche licenziato il testo di riforma delle province che snellisce fortemente le loro competenze, stabilendo anche la norma dell’elezione di secondo grado. Nel provvedimento sono contenute le disposizioni che riguardano i comuni: in particolare l’introduzione del terzo mandato per i sindaci dei centri con meno di tremila abitanti, l’aumento del numero dei consiglieri (da 6 a 10 per i comuni sotto i cinquemila abitanti e da 10 a 12 per quelli sopra i cinquemila). Viene anche reintrodotta la giunta nei comuni in cui era stata abolita. “Con questo provvedimento si ripara ad un deficit di democrazia che avrebbero subito i cittadini dei piccoli centri” commenta Fiorio, che in quest’ultimo periodo ha incontrato molti sindaci astigiani (e non) preoccupati per i tempi di approvazione del disegno di legge Delrio