Oltre 1,2 milioni di euro per 22 idee fra cui una  palestra scolastica della Provincia, per oltre 104mila euro; 18 progetti di comuni, per oltre 1 milione di euro e 132 mila euro destinati a 3. Sono i fondi stanziati per Asti dal piano per la messa in sicurezza dell’impiantistica sportiva regionale approvato dalla Regione Piemonte: un investimento complessivo di oltre 15,5 milioni di euro che coinvolgerà in tutto 289 impianti distribuiti sul territorio regionale . Di questi, 31 sono in particolare palestre scolastiche, con l’obiettivo di renderle più sicure e potenziarne l’uso anche negli orari extra scolastici a servizio della cittadinanza locale. Al bando, lanciato dall’Assessorato regionale allo Sport, hanno avuto accesso Enti pubblici, Federazioni Sportive Nazionali, Enti di Promozione Sportiva, Enti morali e Società ed Associazioni sportive senza fine di lucro. Con una novità: il Piemonte è la prima regione ad aver costruito un “Fondo Sport” in sinergia con il Credito Sportivo. L’accordo permetterà agli enti locali e alle associazioni, beneficiarie dei contributi regionali, di reperire il resto della somma necessaria a coprire il costo degli interventi, accendendo dei mutui agevolati con il Credito Sportivo, su cui la Regione interverrà con un ulteriore aiuto, pagando il 2% degli interessi per i primi dieci anni. “ Come già fatto per le scuole – sottolineano  Roberto Cota , presidente della Regione Piemonte, e Alberto Cirio , assessore allo Sport – anche per l’edilizia sportiva la Regione ha deciso di lanciare un piano capillare di messa in sicurezza degli impianti presenti sul nostro territorio, perché, dopo la scuola, sono i luoghi più frequentati dai nostri giovani.   I fatti di cronaca, purtroppo, ci hanno ricordato in più occasioni quanto sia importante anche su queste infrastrutture eseguire una manutenzione attenta e costante, che senza l’aiuto della Regione sarebbe difficilissimo realizzare, soprattutto nei comuni più piccoli”. La misura prevede, infatti, un’ attenzione particolare per i piccoli comuni sotto i mille abitanti , che beneficeranno di un contributo del 90% a fondo perduto su progetti la cui spesa ammessa non superi i 50mila euro. Mentre per i Comuni con più di mille abitanti , e su progetti la cui spesa ammessa va dai 50mila ai 200mila euro, il contributo sarà del 40% a fondo perduto, oltre a un contributo in conto interessi pari al 2% del valore del mutuo che verrà acceso con il Credito Sportivo. Su progetti la cui spesa ammessa supera i 200mila euro il contributo sarà, invece, solo in conto interessi (2% del valore del mutuo). Infine, sui progetti che riguardano infrastrutture per l’outdoor (sport all’aria aperta) il contributo sarà del 60%. Per le palestre scolastiche , tutte di proprietà delle Province, il contributo sarà dell’80% su progetti la cui spesa ammessa va dai 25mila ai 60mila euro, mentre per quelli di valore superiore ai 60mila euro il contributo sarà del 40% a fondo perduto, più un contributo in conto interessi pari al 2% del mutuo. Le associazioni sportive , invece, riceveranno il 90% a fondo perduto su progetti la cui spesa ammessa non superi i 30mila euro e per quelli di importo superiore il 40% fino a un contributo massimo di 80mila euro. “Nonostante il momento economicamente difficile siamo riusciti a destinare a questa misura un budget importante – continua Cirio – Ciò è stato possibile grazie, da un lato, al grande lavoro fatto in questi mesi per ottenere fondi europei: una parte delle risorse deriva infatti dai fondi Fas, risorse che normalmente l’Europa investe sul turismo e che noi siamo riusciti a mettere in campo puntando sull’importanza che il turismo sportivo ha per il nostro territorio. Dall’altro, grazie allo scrupoloso lavoro degli uffici dell’Assessorato guidati da Franco Ferraresi, che hanno saputo reperire il resto delle risorse attraverso un’attenta analisi e ricognizione delle economie dei fondi regionali degli anni passati”. La Regione Piemonte è anche tra le poche realtà in Italia ad aver avviato in questi anni un censimento degli impianti sportivi pubblici ed è stata tra le prime a far confluire questo patrimonio nel database nazionale realizzato dal CONI Servizi, a disposizione anche dell’ONIS, l’Osservatorio nazionale sugli impianti sportivi.