In Italia, ogni inverno, sono oltre 3,5 milioni i praticanti delle diverse discipline invernali, circa 2.300 impianti di risalita, più di 300 stazioni sciistiche di rilievo con 7.800 km di piste da sci alpino e 13.400 km di piste da fondo. Non c’è quindi da stupirsi se sci, snowboard e sci di fondo siano sport che riscuotono sempre maggior successo e non solo tra i più giovani. Focalizzandoci sulle prime due discipline parliamo di 1.853.000 praticanti di sci alpino (che rappresentano il 9,1% degli sportivi italiani) e 461.000 praticanti di snowboard (2,3% degli sportivi italiani). Per questo motivo anche quest’anno Uni(Ente Nazionale Italiano di Unificazione) ha voluto pubblicare una nuova edizione, aggiornata nei contenuti, della Guida “Arriva la neve… usate la testa” dedicata appunto alle norme tecniche sulle discipline sportive di stagione. La novità assoluta introdotta nella nuova edizione 2012 è rappresentata dalla norma UNI EN 15700 sulla “Sicurezza per i nastri trasportatori destinati al trasporto di persone per sport invernali o per utilizzo turistico”, meglio conosciuti come tapis roulant: questi tappeti offrono, in particolare a bambini e principianti degli sport invernali, la possibilità di risalire senza fatica lievi pendii innevati per raggiungere più agevolmente le piste. La norma copre i requisiti relativi alla prevenzione di incidenti prendendo in considerazione e analizzando tutti i possibili rischi e le situazioni potenzialmente pericolose per i nastri trasportatori sia quando vengono utilizzati in modo corretto sia quando se ne fa un uso inappropriato ma non escludibile a priori. Rischi che possono essere di tipo meccanico (ad esempio incidenti in caso di caduta sul o dal tappeto, scontri tra passeggeri ecc.), rischi elettrici (presenza di campi elettromagnetici, contatto con parti scoperte del tappeto) rischi, termici (incendio) ecc… La UNI EN 15700 fornisce anche le indicazioni sulla segnaletica che deve essere presente nei pressi dell’impianto, come, ad esempio, il divieto di sedersi o sdraiarsi sul nastro trasportatore e l’indicazione dei bottoni per l’arresto dell’impianto da premere in caso di emergenza. Nonostante i benefici legati alla pratica dello sci siano di gran lunga superiori ai rischi che si corrono, la sicurezza sulle piste rimane un obiettivo prioritario. Per questo motivo negli ultimi anni l’Italia si è dotata di alcuni strumenti legislativi. La Legge 363/2003 pone l’accento su alcuni fattori fondamentali per la prevenzione dei rischi sulle piste: innanzitutto il comportamento corretto e responsabile dello sciatore, la predisposizione di una chiara segnaletica da apporre nelle aree sciabili attrezzate e l’uso obbligatorio del casco per i minori di 14 anni. Come spesso accade il legislatore, al fine di garantire l’efficacia della legge, ha chiesto la collaborazione dell’UNI (Ente Nazionale Italiano di Unificazione) per definire le norme tecniche relative alla segnaletica delle nevi e alle caratteristiche del casco di protezione obbligatorio per gli “under 14”. La segnaletica svolge un ruolo importantissimo per garantire la sicurezza: sono diversi i casi in cui gli sciatori hanno causato inconsapevolmente valanghe e incidenti anche mortali. Proprio per questo motivo i gestori degli impianti di risalita sono obbligati dalla legge a installare specifici segnali sulle piste da sci, il cui grado di difficoltà deve essere chiaramente indicato con cartelli rotondi che indichino, in maniera corretta e visibile, pericoli e divieti. I cartelli devono avere forma, dimensioni, altezza dal suolo, colori, segni grafici corrispondenti alle norme UNI proprio per rendere più facile l’apprendimento e la memorizzazione delle varie informazioni. Un altro aspetto importantissimo per la sicurezza sulle piste è l’utilizzo di materiale tecnico a norma, primo tra tutti il casco protettivo. Dal 2 marzo 2006 un Decreto del Ministero della Salute ha stabilito che i caschi protettivi – che i ragazzi al di sotto dei 14 anni di età devono obbligatoriamente indossare durante la pratica dello sci alpino e dello snowboard – sono quelli conformi alla norma tecnica UNI EN 1077. I “caschi sicuri”, conformi alla norma tecnica, si riconoscono perché marcati con l’indicazione EN 1077, oltre che con la sigla CE. Un accessorio fondamentale è la maschera da sci. Quella a norma UNI deve rispettare diversi requisiti: deve essere priva di bordi o rifiniture taglienti, deve essere progettata in modo che non possa penetrarvi né l’acqua né la neve, deve permettere il necessario ricambio d’aria per non appannarsi, essere sottoposta a prove di resistenza all’urto e composta da materiali atossici e anallergici. In aggiunta a questo la maschera deve essere provvista di una fascia elastica regolabile che garantisca il corretto posizionamento sul retro del capo e il materiale a contatto con il viso deve essere morbido e flessibile tanto da non creare disagi. Se la sicurezza sulle piste da sci è importante, la sicurezza sulle strade, soprattutto in caso di neve e maltempo, lo è altrettanto. Per raggiungere facilmente e in sicurezza le piste da sci l’UNI ha inserito nella guida consigli e informazioni sulle catene da neve, sui sistemi di informazione meteorologica e sulle macchine per i servizi invernali. Nella Guida l’UNI ricorda che le catene “a norma” sono già in commercio e che dal 1 aprile 2013 potranno essere commercializzate esclusivamente catene da neve contrassegnate con il marchio UNI (o che garantiscono in modo certo un livello di sicurezza, di affidabilità e di informazione dell’utilizzatore equivalenti a quelli previsti dalla norma UNI 11313). La guida “Arriva la neve… usate la testa” è liberamente scaricabile dal sito UNI (www.uni.com). L’Ente Nazionale Italiano di Unificazione è un’associazione privata senza scopo di lucro, i cui soci, circa 6.500, sono imprese, liberi professionisti, associazioni, istituti scientifici e scolastici, realtà della Pubblica Amministrazione. Svolge attività normativa in tutti i settori industriali, commerciali e del terziario ad esclusione di quello elettrico ed elettrotecnico.  Il ruolo dell’UNI, quale Organismo nazionale italiano di normazione, è stato riconosciuto dalla Direttiva Europea 83/189/CEE del marzo 1983, recepita dal Governo Italiano con la Legge n. 317 del 21 giugno 1986. L’UNI partecipa, in rappresentanza dell’Italia, all’attività normativa degli organismi sovranazionali di normazione: ISO (International Organization for Standardization) e CEN (Comité Européen de Normalisation). L’UNI è stato costituito nel 1921 a fronte dell’esigenza dell’industria meccanica di unificare le tipologie produttive, facilitare l’intercambiabilità dei pezzi, ecc… e da allora accompagna e sostiene lo sviluppo del Sistema Paese migliorandone l’efficienza e l’efficacia.