Alessia Conti, da pochi mesi direttrice della Biblioteca Astense “Giorgio Faletti”, ha vissuto nella nuova veste l’edizione di Passepartout appena conclusa. E in questa intervista detta le sue impressioni.

Quale bilancio fa del vostro festival culturale?

“Sicuramente il bilancio è positivo. Il programma studiato ha voluto sottolineare i 20 anni del festival, quindi si è trattato di un calendario denso e ricco, inclusivo e diversificato. Abbiamo proposto un’offerta plurale, per dare voce a tutti, in modo che nessuno si sentisse escluso. Il pubblico è stato sempre molto partecipe, sia in occasione di nomi di forte richiamo sia quando a salire sul palco sono state personalità di alto livello ma meno noti al grande pubblico e che sono diventati una piacevole scoperta per i partecipanti. Penso ad esempio a Roberto Escobar, docente universitario e critico cinematografico per L’Espresso e il Sole 24 ore, che è stato protagonista di un incontro stimolante e arricchente. Il successo di Passepartout è da trovare anche nel forte interesse che hanno dimostrato i media per cui ringrazio sia le testate locali sia quelle nazionali per il risalto dato al festival”.

E’ stata la sua prima volta da direttrice. Quali sono le sue impressioni?

“E’ stato come buttarsi in piscina senza braccioli: quando si è in acqua, non si può far altro che nuotare. E’ stata una prova professionale molto intensa ma altrettanto bella. Fondamentale il supporto di un gruppo di lavoro rodato”.

Qual è stato secondo lei l’incontro più riuscito?

“A livello di pubblico, sicuramente l’incontro con Pif che ha visto una partecipazione enorme, trasversale. Ma vorrei sottolineare anche gli eventi collaterali al festival, come la mostra dei 20 anni di Passepartout di Franco Rabino, gli interventi di Ileana Spalla nei circoli e nei centri di aggregazione, così come la realizzazione dello spot promozionale che è stato trasmesso sui social e nei cinema. Emozionante anche il video realizzato per i 20 anni, partendo dalle parole di Giorgio Faletti che nel 2013 si augurava da lì a 10 anni di veder sfilare sul palco persone che avevano realizzato i loro sogni”.

L’intervista completa sul numero della Gazzetta d’Asti in edicola da venerdì 16 giugno 2023

Laura Avidano