Sono le settimane dell’anno in cui quasi tutti vanno in vacanza. Asti in questo periodo brulica di turisti ma cosa fare se si rimane in città o se si arriva ad Asti per una visita. Forse non tutti sanno che la nostra città ha una fitta rete museale che propone offerte davvero disparate. Francesco Antonio Lepore, presidente di Asti Musei dall’ottobre scorso, racconta com’è andata la stagione primaverile della Fondazione Asti-Musei, per poi soffermarsi sulle proposte estive e sul futuro.

Come sono andati i primi mesi del 2025?

“Direi che sono andati molto bene, soprattutto grazie all’evento clou rappresentato dalla mostra di Escher che ha fatto registrare un record di visitatori con 63 mila presenze, 5 mila in più rispetto a quella di Chagall. Abbiamo rafforzato la presenza delle scuole con 4000 visitatori, abbiamo lavorato molto per intessere collaborazioni e creare nuovi contatti con associazioni del territorio, club di servizio ed enti. Molto significative le partecipazioni degli alunni di varie età del Cpia che hanno preparato la visita con delle lezioni preliminari, così come anche il protocollo di intesa con l’associazione Alzheimer per l’organizzazione di visite guidate specifiche che permetterà alle organizzatrici di partecipare con un desk al convegno europeo sull’Alzheimer a Bologna in ottobre. Infine, altra cosa in cui credo molto, abbiamo voluto rinforzare i legami con la rete museale esterna che comprende 19 enti provinciali tra comuni, siti, associazioni. Anche la comunicazione è stata implementata, non ultimo un video che promuove le tre mostre visitabili in questi mesi che si può vedere sui social e sui maxischermi disposti in città”. 

Quali i punti di forza dell’offerta estiva?

“Oltre ai siti compresi nel circuito museale, l’offerta di Palazzo Mazzetti comprende tre mostre. La prima riguarda Guglielmo Caccia ed è il frutto della collaborazione di cui parlavo prima con la rete museale esterna: l’esposizione è doppia ed è in parte ad Asti e in parte a Moncalvo. La seconda riguarda i “Volti e colori del Palio di Asti”, una mostra fotografica con foto inedite del fotografo Claudio Vergano, scattate in studio con una postproduzione molto significativa che permette di mettere in evidenza il prestigio della scuola del costume storico astigiano, corredata con schede redatte in collaborazione con “Principessa Valentina”. Compaiono anche i drappi della Collegiata dal 2000 al 2019, distesi come se fossero dei quadri, accompagnati da schede sugli artisti che li hanno realizzati. Troviamo anche i bozzetti originali del nuovo drappo realizzato da Marisa Garramone e un dépliant risalente al primo palio del 1967 realizzato da Mario Perosino, che fa da trait d’union con la terza mostra, “Il canto delle muse enigmatiche e dei malinconici guerrieri”, quella di cui forse sono più orgoglioso perché curata personalmente. Una mostra che ci fa scoprire un artista eccezionale, senza tempo e che può essere di ispirazione anche ai giovani. Queste mostre sono tutte realizzate e allestite interamente da noi, grazie all’enorme professionalità e competenza dei collaboratori con cui ho la fortuna di lavorare”.

Asti è sempre più meta di turisti: c’è un buon flusso in queste settimane?

“Nell’ultimo periodo abbiamo ricevuto tantissimi turisti, soprattutto francesi, norvegesi, olandesi, americani, oltre ovviamente agli italiani. Devo dire che quella dei turisti ormai è una presenza continua lungo tutto l’anno e credo che il cambio di passo sia stato segnato quando la nostra Atl si è legata a quella di Alba. Atl tra l’altro che acquista blocchi di smarticket da inserire direttamente nei pacchetti turistici che propone e questo è sicuramente un ottimo sistema. La nostra offerta culturale non ha pari: un chilometro e mezzo di musei, oltre a eventi e festival di rilevanza nazionale che sono molto attrattivi. Dopo Torino e le residenze sabaude, il nostro è il circuito museale più importante e in fase di espansione. Ed è un’offerta che sembra piacere sempre di più, basti pensare che tra giugno e luglio i visitatori sono raddoppiati rispetto allo stesso periodo dello scorso anno”.

L’intervista completa e altri approfondimenti sul tema sul numero della Gazzetta d’Asti in edicola da venerdì 8 agosto 2025

Laura Avidano