In modo discreto e silenzioso, quale del resto è lo scorrere della vita astigiana, sono scivolati via altri dodici mesi, e anche quest’anno, con il benestare di San Secondo, ad Asti si è corso il Palio. Un Palio tra passato, presente e futuro. Si era partiti dalle roventi polemiche del 2009 sull’operato del mossiere e sui tempi ritenuti eccessivi della mossa finale, che causarono – com’è noto – l’interruzione della diretta RAI proprio sul più bello; si va ora verso il 2011, verso una manifestazione presumibilmente più “povera” per i drastici tagli dei contributi economici ai Comitati, in conformità alla manovra finanziaria varata quest’estate dal governo.
Del Palio 2010, invece, ricorderemo in modo particolare il trionfo di Gianluca Fais sul cavallo “Rocco”, le lacrime del rettore tanarino Maurizio Rasero e di tutto il popolo bianco-azzurro; resterà in archivio un’edizione (discretamente) emozionante, baciata dal sole settembrino dopo la minacciosa pioggia dei giorni precedenti, un’edizione che ha registrato l’ultima apparizione del mossiere aretino Renato Bircolotti e l’ennesima presenza di tanti turisti-spettatori stranieri, provenienti da quattro diversi continenti.
Ma non dimenticheremo neanche il lungo applauso tributato dal pubblico presente nel “catino”  di piazza Alfieri al Capitano Mario Vespa, vero emblema dell’ultima kermesse paliofila. Con lui abbiamo provato ad analizzare il Palio che è stato e ad anticipare qualcosa su quello che verrà. Classe 1958, promotore finanziario di professione, Vespa è in carica dal marzo 2006, dopo aver fatto parte del gruppo del Capitano per due anni ed essere stato Magistrato del Palio per un decennio.

Mario Vespa, tracciamo un bilancio dell’edizione di quest’anno: che Palio è stato quello del 2010?

“Io credo che sia stato un buon Palio, con una grande partecipazione del pubblico, sia la domenica che nei giorni precedenti; d’altronde le richieste che ci sono arrivate hanno ben presto superato il numero dei biglietti disponibili, tant’è vero che fin da subito abbiamo cominciato a pensare a come aumentare i posti sulle tribune per il prossimo anno. La corsa è stata senza dubbio avvincente e ha avuto luogo su una pista ottima, che ha saputo resistere molto bene alla pioggia, lo spettacolo non è mancato e c’è stato il giusto numero di partenze false; in più, quest’anno siamo riusciti a rispettare i tempi, un aspetto a cui teniamo moltissimo visto che il Palio di Asti è seguito anche in televisione, per cui non posso che ritenerla un’edizione positiva”.

Nel 2006, quando venne eletto per la prima volta, disse che si era avverato un sogno che aveva fin da bambino. Adesso, dopo quasi cinque anni, ci può spiegare cosa comporti rivestire questo ruolo, quali soddisfazioni regali e quali responsabilità si avvertano?

“Essere il Capitano del Palio ad Asti significa principalmente ricoprire un ruolo importante e riconosciuto, essere, insomma, un personaggio, e questo l’ho potuto constatare in particolar modo dopo la tragedia che mi è successa quest’anno. In questi mesi ho davvero sentito la città intorno a me, tante persone che mi incontrano mi fanno coraggio, mi supportano oppure, come mi capita in questo periodo, mi fanno gli auguri di Natale. Per me queste sono soddisfazioni enormi che rendono quest’esperienza straordinaria. Per quanto riguarda le responsabilità, anche quelle non sono poche, tant’è vero che spesso la sera prima della corsa non riesco a dormire. La domenica del Palio è indispensabile una concentrazione assoluta perché un semplice errore potrebbe costare moltissimo ad un rione partecipante; purtroppo sbagliare è umano, il regolamento è molto complicato e ci sono diversi aspetti a cui prestare attenzione. Il momento migliore arriva senza dubbio quando il Palio è finito e so che è andato tutto bene”.

Il 2010 è stato l’ultimo anno di Renato Bircolotti ad Asti. C’è già una rosa di possibili candidati per sostituire degnamente il mossiere aretino?

“Quello del mossiere è uno dei pensieri fissi che abbiamo da lunedì 20 settembre, ovvero dal giorno successivo al Palio, perché siamo consapevoli che si tratti di un ruolo fondamentale e che, allo stesso tempo, oggi non ci siano figure preparate e carismatiche come quella di Bircolotti a cui rivolgerci; per cui sarà sicuramente una scelta impegnativa, che andrà ponderata con molta attenzione, perché la mossa del Palio di Asti non è affatto facile e non potremmo quindi affidarci a dei debuttanti o comunque a dei personaggi che non abbiano un’esperienza consolidata. Al momento, qualche nome lo abbiamo già in mente, ma purtroppo non posso anticipare nulla”.

Gabriele Musso