Nelle case degli italiani vive un esercito di cani e gatti, adulti e anziani e molti di questi sono affetti da diabete mellito (DM) o ne sono a rischio. Simile al diabete dell’uomo è, come questo, in forte aumento a causa degli stili di vita moderni che coinvolgono anche cani e gatti, i fattori di rischio infatti sono: obesità, sedentarietà, alimentazione inappropriata. In Italia si stimano almeno 30-40 casi di animali diabetici su 10.000 cani e gatti (Gran Bretagna 45/10.000, Australia 56/10.000, Stati Uniti 120/10.000). E, secondo un’indagine GfK Eurisko, il diabete di cani e gatti è altrettanto “sommerso” di quello di noi uomini: come malattia che può colpire il proprio pet è conosciuto solo da un terzo dei proprietari di cani e un quarto dei proprietari di gatti. Altro aspetto che rende particolarmente critico il diabete nei pet è la somministrazione della terapia: la gestione della terapia insulinica comporta il rispetto degli orari, il controllo dei pasti dell’animale, la rilevazione della glicemia periferica a digiuno e in altri momenti della giornata, nonché il monitoraggio di una serie di campanelli d’allarme di eventuali emergenze, come la temuta crisi ipoglicemica. E soprattutto, la necessità di dover sottoporre il proprio pet a due iniezioni quotidiane nell’assoluto rispetto e precisione dei dosaggi. Ma da oggi è disponibile VetPenTM la prima e unica penna per la somministrazione d’insulina veterinaria, realizzata da MSD Animal Health per semplificare la terapia del diabete del cane e del gatto: facile da usare in ogni situazione, precisa nella selezione della dose, indolore. “I dati epidemiologici disponibili indicano un aumento dell’incidenza nel cane e nel gatto del diabete mellito, patologia che in questi animali compare a partire dai 5 anni di età con un picco attorno ai 7-9 anni – afferma Andrea Boari, Professore Ordinario di Clinica Medica Veterinaria, Dipartimento di Scienze Cliniche Veterinarie dell’Università degli Studi di Teramo – la diagnosi di diabete mellito viene fatta sulla base di sintomi specifici quali sete eccessiva, aumento della frequenza e della quantità di urine emesse nelle 24 ore, aumento dell’appetito e dimagrimento, e su una documentata e persistente iperglicemia a digiuno associata a glicosuria (zuccheri nelle urine)”. La conoscenza dei sintomi è un altro punto debole dei proprietari: sempre secondo la ricerca GfK Eurisko meno del 10% delle famiglie con cani e gatti sa che bere e urinare molto sono i segnali della malattia diabetica, seguiti da sonnolenza e dimagrimento. E pochi proprietari (circa il 10%) sanno che un’alimentazione adeguata e il movimento rappresentano i capisaldi per prevenire l’insorgenza del diabete nell’animale di famiglia. Alla diagnosi, relativamente semplice, segue un lungo percorso di cura. Oggi un cane e un gatto diabetici, se diagnosticati e trattati tempestivamente, possono vivere bene e per molti anni. “Il diabete del cane e del gatto è una malattia molto seria, la terapia insulinica è importante ma quel che conta veramente è la gestione globale dell’animale malato, che in parte dipende dal medico in parte dal proprietario, il quale deve essere opportunamente istruito sul significato della patologia diabetica”, spiega Federico Fracassi, dottore in Medicina Veterinaria e Ricercatore presso l’Università degli Studi di Bologna, Dottore di Ricerca e Diplomato al College Europeo di Medicina Interna Veterinaria. L’insulina è il farmaco d’elezione in entrambi i casi: poco o niente utilizzati gli ipoglicemizzanti orali, difficili da somministrare specie al gatto e con la tendenza a far progredire la malattia diabetica. “Nel diabete del cane e del gatto si ricorre sempre e sin dall’inizio all’insulina: la terapia deve essere somministrata due volte al giorno iniziando con dosaggi molto bassi aggiustati gradualmente durante i controlli – sottolinea Fracassi – gli obiettivi del veterinario sono due: restituire al cane o al gatto una buona qualità di vita e ottenere un buon controllo dei valori glicemici, mantenuti tra 150 mg/dl e 250 mg/dl; dopo la diagnosi i proprietari sono molto spaventati non tanto per l’insulina, farmaco piuttosto conosciuto, quanto per il fatto di dover fare tutti i giorni al proprio animale due iniezioni”. La siringa spaventa, preoccupa i proprietari che non hanno la manualità necessaria, non hanno dimistichezza con i piccoli dosaggi e che sono in ansia per il dolore che la puntura provoca all’animale. VetPenTM migliorerà certamente l’aderenza terapeutica e il controllo della malattia diabetica del cane e del gatto. Piace ai proprietari per i suoi numerosi vantaggi: un ago sottilissimo, piccolo e lubrificato per ridurre al minimo il dolore, il controllo preciso della dose d’insulina senza rischi di ipoglicemie; la maneggevolezza, adatta nella forma a chi ha problemi di movimento nelle mani o problemi di vista; facile da preparare, una volta caricata la cartuccia e preparata la penna, basta ruotare l’apposito selettore sulla dose da iniettare, inserire il minuscolo ago nel sottocute e premere il pulsante. Si conta fino a cinque per essere sicuri che l’insulina sia stata tutta inoculata; pronta per la successiva somministrazione, basta solo cambiare l’ago. A questi bisogna aggiungere un altro importante vantaggio: le cartucce contenenti insulina stabilizzata possono essere conservate a temperatura ambiente per alcune settimane, utile quando si è in viaggio o in vacanza con il proprio pet. “La sola accortezza che i proprietari devono avere consiste nell’usare con la penna e gli aghi VetPenTM sempre e solo l’insulina ad uso veterinario 40 IU – spiega Fracassi – oltre alla terapia insulinica, è necessario portare l’animale diabetico a controllo medico almeno 5-6 volte l’anno, associare sempre una dieta specifica per il diabete a basso tenore di carboidrati e permettere al cane o al gatto un’attività fisica quotidiana regolare”.