un fidanzato per mia moglieUN FIDANZATO PER MIA MOGLIE Regia: Davide Marengo Interpreti: Paolo Kessisoglu, Luca Bizzarri, Geppi Cucciari, Dino Abbrescia Remake di una commedia argentina del 2008, “Un fidanzato per mia moglie” è il secondo lungometraggio per il giovane regista napoletano Davide Marengo. Una volta sposata, Camilla lascia il lavoro in radio e la sua vita in Sardegna per trasferirsi a Milano col marito Simone. Lontana dalla propria terra d’origine, disoccupata e depressa, finisce per assillare e maltrattare la sua dolce metà, diventando una compagna insopportabile. A questo punto Simone vorrebbe separarsi ma, incapace di parlarle sinceramente, preferisce ricorrere ad un insolito stratagemma: assoldare un ex playboy  affinché seduca Camilla e la spinga a lasciarlo. Corteggiata, lusingata e nuovamente in onda su una radio locale, la donna ritrova la vera se stessa, mandando in confusione i sentimenti del marito. La pungente ironia di Geppi Cucciari si inserisce nella complice simpatia del duo  “Luca e Paolo” a caratterizzare una storia agrodolce a tratti molto verosimile. 2 stelle ½ LA SEDIA DELLA FELICITA’ Regia: Carlo Mazzacurati Interpreti: Valero Mastandrea, Isabella Ragonese, Giuseppe Battiston, Katia Ricciarelli, Raul Cremona Ultimo film del regista veneto Carlo Mazzacurati, scomparso lo scorso gennaio, “La sedia della felicità” è una commedia umana brillante e surreale. Bruna è un’estetista a corto di risorse: il fidanzato l’ha tradita e i fornitori le stanno col fiato sul collo per farsi pagare i debiti arretrati. Un giorno, però, riceve una confessione in punto di morte da una cliente a cui fa la manicure in carcere: madre di un pericoloso bandito, la donna ha nascosto un tesoro in gioielli in una delle sedie del suo salotto. Dino è un tatuatore che lavora nel negozio accanto al centro estetico. Anche lui fatica a sbarcare il lunario e quindi non esita a farsi coinvolgere nel piano di Bruna: rintracciare gli acquirenti delle otto sedie messe all’asta per scovare l’imbottitura d’oro e pietre preziose. Inizia così la loro grottesca e divertente odissea tra maghi e cinesi, laguna e montagna alla ricerca della felicità. L’autore de “La lingua del santo” lascia in eredità al suo pubblico due personaggi malinconici ma volitivi, protagonisti di una disavventura tragicomica garbata e vivace. 3 stelle