La guardi di finanza di Asti, nell’ambito di attività finalizzata alla prevenzione del riciclaggio, ha individuato una donna dell’est europeo, che ha trasferito nel Paese di origine, in due anni, oltre 300.000 euro, ottenuti da un 76enne, residente in Provincia, da lei assistito.
Secondo gli accertamenti delle fiamme gialle il pensionato, divorziato, avrebbe prelevato denaro, in più riprese, dai conti correnti personali per consegnarlo alla sua badante che avrebbe usato il denaro per acquistare sei immobili. Nonostante le abitazioni fossero intestate all’uomo, lui dopo aver depositato le somme ricavate, le avrebbe riconsegnate alla donna sia in contanti sia tramite bonifici bancari. L’intero ammontare dell’elargizione è stato successivamente trasferito, dall’interessata, in una banca estera.
Poiché gli immobili in esame sono stati affittati senza alcuna registrazione, la finanza avviato una verifica fiscale nei confronti della signora, conclusa con la constatazione dell’omessa presentazione delle dichiarazioni annuali dei redditi e IVA, l’omesso versamento dell’imposta di registro per i contratti di locazione nonché la mancata presentazione del quadro RW (comunicazione di capitali all’estero) per oltre 300.000 euro.
Significativo lo stato di famiglia dell’anziano. Conviventi con lo stesso, infatti, figurano anagraficamente la donna, il figlio della stessa nonché un uomo di origini nordafricane, attuale compagno della signora.
Quest’ultima, infine, è stata segnalata all’A.G. competente per circonvenzione di incapace; ora rischia la reclusione da 2 a 6 anni nonché la multa da 206 a 2.065 euro.
I Servizi Sociali stanno accertando la reale situazione familiare dell’anziano.