Avevano organizzato una truffa da oltre 30 mila euro ai danni della Ferrero i due camionisti arrestati qualche giorno fa sull’autostrada Asti-Alba. Gli uomini, entrambi abitanti in meridione, avrebbero cercato di dirottare un carico di cioccolato prelevato dalla famosa azienda dolciaria di Alba. I carabinieri sono riusciti a venire a capo dell’intera vicenda collegando i due ad altri simili episodi avvenuti nel 2010.  Allora gli stessi militari avevano arrestato due camionisti per truffa, ricettazione e sostituzione di persona  perché si erano appropriati di un grosso carico di cacao del valore di oltre 40 mila euro diretto dallo stabilimento in Francia che in realtà stavano portando in Campania per piazzarlo sul “mercato nero”. Un modus operandi del tutto simile a quello usato a quello dei due autotrasportatori che venerdì si sono presentati alla Ferrero per caricare e trasferire un ingente quantitativo di dolciumi (soprattutto uova di pasqua) in Francia ai depositi di una grossa catena di distribuzione alimentare del paese d’Oltralpe. La commessa di trasporto di dolciumi sulla tratta Alba-Francia fatta da una società di trasporti con sede in provincia di Napoli ha però insospettito i carabinieri che hanno quindi deciso di pendinare il grosso tir e i due camionisti sin dall’arrivo in città, hanno seguito le fasi di carico fermando poi il mezzo pesante sull’autostrada A/33 altezza del casello di Govone. I due sono stati denunciati alla Procura della Repubblica di Alba per truffa ed a loro carico i carabinieri hanno raccolto rilevanti elementi probatori circa il  coinvolgimento in altri due episodi delittuosi simili. Il primo fatto ad inizio dicembre 2012 ai danni di una azienda di pollame di Forlì dove riuscirono a portar via 40 mila euro di polli lavorati e pronti per la vendita al dettaglio destinati in Germania ma finiti nel napoletano, mentre il secondo prima del Natale scorso quando ritirarono un carico di pannelli fotovoltaici (solari) del valore di 37 mila euro da una ditta di Roma che avrebbero dovuto recapitare ad un’altra azienda di Ostuni ma il carico non arrivò mai a destinazione. Per entrambi i casi hanno ammesso le proprie responsabilità. I dolciumi, per un valore di oltre 30 mila euro, sono stati restituiti all’azienda.