Si svolgerà domani, lunedì 10 dicembre, l’udienza di convalida dell’uomo arrestato venerdì pomeriggio dai carabinieri del comando provinciale di Asti, intanto emergono nuovi dettagli sulle due ore di terrore che si sono vissute in un appartamento al secondo piano di una palazzina di via Palestro teatro del sequestro di un’intera famiglia. L’allarme è scattato intorno alle 13.30 quando al 113 è arrivata la richiesta d’aiuto da parte di una donna che diceva di essere stata chiusa in casa assieme alla figlia dal marito che le teneva sotto scaccco con una pistola. A quel punto polizia e carabinieri sono intervenuti, organizzando vere e proprie squadre per riuscire a trattare con il sequestratore e per evitare che qualcuno si avvicinasse troppo alla scena, rischiando la vita. La strada è stata quindi chiusa mentre i militari hanno tentato un primo contatto telefonico con l’uomo, ma è andata male, quindi gli inquirenti hanno decsio di intervenire di persona. Dapprima ci sarebbe stato il tentativo di un tenente dei carabinieri di liberare la moglie e la figlia, salendo sul balcone dell’alloggio; anche questa volta però la strategia non ha funzionato, tanto da spingere il comandante provinciale Fabio Federici ad intervenire personalmente. Il tenente colonnello, supportato da carabinieri e polizia, ha cercato di instaurare un colloquio con il sequestratore sulla porta dell’appartamento, poi, dopo non poca fatica, è riuscito a ottenere la sua fiducia, entrando in casa senza giubbotto di protezione. Ne è nata una vera contrattazione, che ha dato i suoi frutti. Il comandante è infatti riuscito a guadagnarsi la fiducia del marito che in primo momento ha liberato la figlia minorenne e il cagnolino, poi la moglie e infine, intorno alle 15.40 si è costituito, consegnando l’arma con un colpo in canna. Il sequestratore, dopo due ore di tensione e di trattative serrate e difficili, è stato così arrestato. Ora sembra si trovi in un reparto dell’ospedale Massaia in attesa dell’udienza di convalida.