gherloneRimane in carcere, almeno per ora, in attesa dell’interrogatorio di garanzia Pier Paolo Gherlone, 49 anni, commercialista e presidente dll’Asti Calcio arrestato ieri dalla guardia di finanza di Torino. Pesanti le accuse carico suo e di altre nove persone invischiate nell’operazione “Idra” e che devono rispondere di associazione per delinquere finalizzata alla commissione di gravi reati fallimentari e tributari, quali bancarotta fraudolenta, omesso versamento di Iva e ritenute certificate, dichiarazione infedele, sottrazione fraudolenta al pagamento delle imposte, nonché distruzione e occultamento di scritture contabili. Sono questi i capi d’imputazione che sono costati l’arresto a Pier Paolo Gherlone, commercialista e presidente dell’Asti Calcio, rimasto impigliato nella rete di un’indagine tessuta dalla guardia di finanza di Torino. Gherlone è ritenuto fra i responsabili di un sistema fraudolento e ben collaudato che ha coinvolto 14 società. Le imprese, tutte operanti nel settore della vigilanza privata, pur svolgendo la propria attività regolarmente, secondo le fiamme gialle venivano pilotate vero il fallimento procurando così dolosamente uno stato d’insolvenza. Venivano formalmente trasferite in altre sedi d’Italia o all’estero (Argentina e Gran Bretagna), oppure poste in liquidazione. Quando le società erano vicine collasso, la parte sana veniva fatta confluire in nuove entità, tramite soggetti giuridici creati ad hoc, solo apparentemente nuovi, e con denominazioni simili a quelle delle vecchie società che però rimanevano titolari dei debiti di natura tributaria e previdenziale che in questo modo non venivano mai onorati. Da stabilire nel dettaglio il ruolo e le responsabilità che il commercialista avrebbe avuto. Gherlone, difeso dall’avvocato Serse Zunino, ha fatto sapere che pur ritenendosi estraneo alla vicenda ha intenzione di dimettersi dalla presidenza dell’Asti Calcio e dagli altri incarichi da lui ricoperti, per non creare problemi e non essere d’intralcio. Intanto il commercialista che si dice estraneo alla vicenda e sicuro di poter dimostrare la propria innocenza, rimane in carcere. Forse il giudice potrebbe interrogarlo, domani, venerdì 27 settembre.