Un bottino di oltre 400 mila euro fra gioielli e altro materiale e una pistola di quelle usate da James Bond nei famosi film dell’agente 007. I carabinieri del comando provinciale di Asti hanno sgominato una presunta organizzazione specializzata nelle spaccate nei negozi, arrestando anche una persona, un romeno, considerato il capo della banda. Tutto è partito il 23 marzo scorso quando qualcuno aveva messo a sgeno un colpo ai danni della gioielleria Forti di via Garibaldi. In quel caso i ladri, servendosi di un’auto come ariete, avevano sfondato la vetrina del negozio, facendo razzia di preziosi per svariate migliaia di euro. Un colpo fotocopia a molti altri che si sono succeduti nell’Astigiano e non solo e che ha portato gli inquirenti a credere che fosse tutto opera di un unico sodalizio. Così sono partite le indagini, fatte di accertamenti tecnici, di intercettazioni, di analisi di celle telefoniche. Indagini che hanno inglobato anche l’inchiesta dei carabinieri di Canelli che stavano lavorando su un colpo avvenuti sempre nel marzo scorso all’Ottica Paros. I militari hanno lavorato a lungo e senza sosta, riuscendo poi a identificare un gruppo di quattro, cinque persone,  tutte romene, specializzate in questo genere di reati. Il piano della banda era di quelli che non lasciano spazio ad errori. Servendosi di un’auto, una 147 rubata, lasciata parcheggiata in una zona in di Torino quando non veniva usata per i furti, gruppo avrebbe scelto gli obiettivi da colpire con cura. Gioiellerie, ottici ma anche centri commerciali. Poi usando la vettura come ariete colpivano le vetrine che venivano successivamente sfondate con mattoni o pezzi di cemento. A quel punto il gioco era facile. I ladri, con indosso tute, cappellini e altri indumenti che dopo le spaccate venivano accuratamente bruciati per non lasciare tracce, si infilavano nei locali e nel giro di pochi istanti riuscivano a racimolare il bottino che poche ore dopo finiva nella casa di un ricettatore torinese pronto a immetterlo sul mercato nero. I carabinieri hanno collegato i ladri ad almeno cinque furti, ma le indagini continuano per verificare se a loro carico ci siano le prove per collegarli ad altri episodi simili avvenuti in Piemonte. Ma l’indagine ha avuto una brusca accelerata quando i romeni si sono spostati in Spagna, pronti, probabilmente a tornare in azione. A questo punto i carabinieri hanno agito arrestando il presunto capo prima che partisse per raggiungere i colleghi. Si tratta i Sergiu Valentin Molnar, classe 1986, che pur non avendo fissa dimora, girava fra l’Astigiano e il Torinese ospite di connazionali. Il giovane è stato bloccato a Torino e portato in carcere con pesanti accuse. Nella sua auto i militari hanno anche sequestrato una pistola, con il colpo in canna, nascosta sotto il volante e probabilmente pronta all’uso nel caso la banda fosse incappata in un posto di blocco. Dagli accertamenti è emerso anche che il gruppo gestiva un traffico di prostituzione nel capoluogo piemontese.
“Si è trattato di un’indagine complicata ma che ha dato ottimi frutti – ha commentato Fabio Federcici, comandante provinciale dell’Arma – e ha dimostrato come i carabinieri siano una squadra  unita nel contrasto alla criminalità”.