Cash trappingE’ accusato di furto e danneggiamento di sistema informatico il romeno denunciato dai carabinieri del nucleo operativo e radiomobile che da tempo indagavano sul fenomeno del “cash trapping”. Nelle ultime settimane infatti sono stati molti gli astigiani che si sono rivolti alle forze dell’ordine denunciando una sorta di truffa del bancomat. Il modus operandi del malvivente era semplice. Applicando un profilo metallico cattura banconote, l’uomo si è appropriato del denaro di cui gli ignari clienti avevano regolarmente richiesto l’erogazione, rimasto intrappolato nell’apparecchio. Lo straniero, una volta che l’avventore si allontanava dalla postazione, convinto che l’operazione non fosse andata a buon fine, toglieva l’attrezzo, venendo in possesso del denaro intrappolato. Una tecnica usata in almeno tre casi fra Asti e Alba e che ha permesso al romeno di recuperare diverse centinaia di euro. Lo straniero è stato però identificato e denunciato. I militari, anche in questo caso, si sono avvalsi della preziosa collaborazione con l’Ufficio Sicurezza della Cassa di Risparmio di Asti, che si è già dimostrato all’avanguardia per quanto riguarda la prevenzione e l’ausilio alle forze dell’ordine al contrasto di questo tipo di reati. Per questo nuovo tipo di furto l’ufficio sicurezza della CrAsti ha anche sviluppato un particolare congegno che impedisce l’applicazione del “cash trapping” che è stato montato su tutte le postazioni bancomat dell’Istituto. Questa collaborazione ha anche consentito l’individuazione e la denuncia di sette astigiani all’A.G., responsabili dell’indebito utilizzo di una carta bancomat di cui erano venuti in possesso unitamente al relativo Pin. I sette, che avevano illecitamente prelevato 4.500 euro, messi di fronte alle evidenze investigative, hanno ammesso le loro colpe, promettendo di risarcire il danneggiato.