Sono 25 gli anni di reclusione richiesti dal pubblico ministero Vincenzo Paone al processo celebrato mercoledì scorso in Corte d’Assise contro Cosmin Tonceam, 34 anni, rumeno abitante a Pinerolo, accusato dell’omicidio di un giovane albanese di 23 anni .
La vittima, Eduard Pecaj, rimase ucciso in una sparatoria avvenuta nel novembre 2009 in corso Volta ad Asti.
Secondo la dinamica dell’aggressione ricostruita dalla polizia, a conclusione di una rissa a calci e pugni, il rumeno sparava due colpi di pistola ed uno dei proiettili raggiungeva il ragazzo albanese all’addome, uccidendolo. 
Durante il tafferuglio era rimasto ferito anche l’albanese Gjon Toma, 41 anni.
Nelle scorse udienze, il pm contestava la deposizone dell’uomo che, secondo Paone, non avrebbe comunque detto in aula tutta la verità sulla storia.
L’opinione è stata duramente confutata dal legale di parte civile, Maurizio La Matina.
I familiari di Pecaj sono invece assistiti dagli avvocati Barbara e Roberta Odarda.
Nella precedente udienza, Basilio Foti di Torino, legale della difesa, aveva rimesso il mandato per divergenze con l’imputato ed in sua sostituzione era stato nominato l’avvocato il torinese Marco Borio a cui toccherà il compito di smontare la tesi accusatoria.
Mercoledì, dopo la requisitoria dell’accusa, sono stati ripercorsi tutti gli aspetti della vicenda, mai completamente chiarita, soprattutto per quanto riguarda il movente.
Si ipotizza un regolamento di conti tra bande.
Il presidente della Corte d’Assise, Alessia Ceccardi, ha rinviato l’udienza a lunedì prossimo alle 15, quando pronuncerà l’arringa il difensore di Tonceam, nominato da pochi giorni.
La sentenza definitiva verrà emessa nella stessa giornata.

Manuela Caracciolo