ROB_8857Sono considerati degli spacciatori professionisti specializzati nel commercio di hashish fra gli studenti i tre marocchini e l’astigiano arrestati questa mattina dalla squadra mobile di Asti. L’operazione “Zio Bello” dal nome del presunto “capo” del drappello finito in carcere lo scorso anno e rimesso in libertà pochi giorni fa per decorrenza dei termini di custodia preventiva, prende il via nel marzo scorso dopo che i poliziotti avevano eseguito una perquisizione all’interno dell’Istituto Manzoni, sequestrando sia all’interno della scuola che in casa di uno studente albese finito in cella, complessivamente circa mezzo chilo di hashish. Dopo sette mesi di indagini, fatti di appostamenti, pedinamenti, ma anche intercettazioni ambientali e telefoniche gli inquirenti hanno arrestato Sai Kanouchi, El Habib Medquon, (considerati i fornitori di “fumo”) e Youssef Batteche e l’astigiano Lorenzo Rosso detto “Red”, 21 anni (considerati i pusher). Epicentro dello spaccio l’appartamento in via  XX settembre dove lo zio abitava. Lì dalla mattina alla sera si sarebbero alternati decine di studenti (la polizia ne ha accertato una 30ina di visite quotidiane) per un giro d’affari mensile di circa 30 mila euro. La droga poi veniva ceduta ai clienti anche nelle zone intorno alla via, specie nella piazzetta antistante alla chiesa di San Paolo. L’indagine complessiva è durata quasi un anno nel corso del quale la polizia ha sequestrato un altro chilo di “fumo” identificando una decina di giovani considerati clienti e piccoli consumatori.