I carabinieri del nucleo tutela patrimonio culturale per il Piemonte e la Valle d’Aosta, a conclusione di una articolata attività d’indagine, hanno recuperato undici pregiate pagine miniate provenienti da antichi testi rubati nell’agosto del 1990 dall’Archivio Arcivescovile del capoluogo piemontese. L’operazione, diretta dal pm Giuseppe Ferrando, cocondotta in collaborazione con la polizia tedesca e la sezione carabinieri di polizia giudiziaria della Procura torinese, ha consentito di individuare la refurtiva fra i lotti di beni d’arte proposti all’incanto da una casa d’aste di Monaco di Baviera. Le indagini riguardanti il clamoroso furto perpetrato in danno dall’Archivio Arcivescovile subalpino e per il quale erano stati identificati e denunciati i responsabili già nel 1996, sono proseguite negli anni e grazie alla meticolosità con la quale sono state condotte hanno permesso il recupero, in momenti diversi, di buona parte della refurtiva considerata dagli studiosi “di elevato pregio storico-artistico”. Il materiale provento del furto è stato prevalentemente scoperto all’estero. Regno Unito, Germania e Stati Uniti sono i Paesi ai quali sono state trasmesse, attraverso Interpol, le richieste di restituzione degli oggetti rubati scoperti in vendita presso case d’asta o, come nel caso della Florida, esposti in un museo. Il più recente successo ottenuto dai carabinieri sul fronte delle indagini relative al furto del 1990, riguarda il ritrovamento della “Bibbia di Ludovico da Romagnano”, altro prezioso manoscritto risalente al XIII secolo riconsegnato all’Archivio Arcivescovile torinese all’inizio di quest’anno. Oggi gli investigatori  restituiscono, al direttore dell’Archivio Ecclesiastico del capoluogo piemontese monsignor Martinacci, undici pagine manoscritte, provenienti rispettivamente dai: “Messale e Breviario di Ludovico da Romagnano” e “Antifonario di Giovanni da Desio”, smembrate durante il furto dalla mano di un ladro senza scrupoli e ricettate come singoli cimeli d’arte. L’individuazione di questi ultimi undici capolavori della miniatura si deve soprattutto alla preziosa collaborazionedella di Costanza Segre Montel, docente presso la Facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università di Torino, che avendo studiato e inventariato per anni, in modo minuzioso, gli antichi documenti custoditi presso l’Archivio Arcivescovile torinese, non ha mai perso la speranza di ritrovare quelli sottratti nel 1990. La professoressa, nel corso di personali ricerche di studio effettuate sul web e sulla scorta di una provvidenziale segnalazione ricevuta da Consuelo W. Dutshke, executive director, Digital Scriptorium, e Curator, Medieval and Renaissance Manuscripts Rare Books & Manuscript Library della Columbia University di New York, si è imbattuta con sorpresa nei manoscritti messi in vendita attraverso un portale telematico tedesco. I carabinieri del Tutela Patrimonio Culturale di Torino, informati della incredibile scoperta e certi dell’attendibilità della segnalazione, hanno tempestivamente attivato il servizio Interpol riuscendo a bloccare l’asta. L’immediata emissione del decreto di sequestro da parte dell’A.G. torinese, eseguito attraverso rogatoria internazionale dalla stessa polizia di Monaco di Baviera, ha permesso di “chiudere il cerchio” sulla vicenda conclusasi con il sequestro del materiale provento di reato. Nel febbraio scorso gli inquirenti si sono infine recati a Monaco per ritirare, scortandole in volo verso “casa”, le undici pagine miniate assicurandone il loro definitivo rientro in Italia. Le indagini sono tutt’oggi in corso e le ricerche dei documenti ancora mancanti proseguono; a tal proposito sono in atto le procedure per il rimpatrio dagli Stati Uniti di un’altra pagina miniata, anche questa proveniente dal “Messale di Ludovico da Romagnano” ed esposta presso il “Florida International Museum di St. Petersburg” di Tampa.