“Letteratura e viaggio”: sarà questo il filo conduttore del ciclo di conferenze organizzato quest’anno dalla Fondazione Centro di Studi Alfieriani, un tema di grande potenzialità e suggestione in tutte le epoche e in tutti i Paesi, che combina narrazione e descrizione e che è fondamentale in Alfieri, basti pensare alla Vita, con le sue avventure attraverso l’Europa, in carrozza, con cavalli e bauli di libri. Il primo incontro si terrà venerdì 5 marzo, alle ore 16.30, nella sede centrale della Cassa di Risparmio di Asti, con Luca Clerici dell’Università di Milano, su “Il Bel Paese” e la letteratura di viaggio. Luca Clerici avrà fra le sue guide di viaggio, infatti, un abate di eccezione, Antonio Stoppani, insigne studioso dell’Ottocento, nato a Lecco nel 1824, consacrato sacerdote a Milano nel 1848, di idee liberali, al punto da partecipare attivamente all’insurrezione delle Cinque Giornate schierandosi dalla parte dei patrioti, combattendo sulle barricate e fabbricando aerostati che furono utlizzati per le comunicazioni. Proprio a causa dei suoi trascorsi patriottici e le sue idee politiche, fu espulso dal Seminario, in cui fu riammesso solo dopo la liberazione di Milano: dal 1861 fu docente di Geologia all’Università di Pavia e dal 1867 al Politecnico di Milano. Tuttavia, non sono gli studi scientifici di Stoppani quelli che ci interessano in questo momento, né gli scritti polemici contro certi ambienti della curia romana, ma la sua opera più celebre e divulgativa, rivolta agli insegnanti ma anche al popolo, Il bel Paese, in cui racconta un lungo viaggio attraverso l’Italia e ne descrive con linguaggio semplice e piacevole le bellezze. Il protagonista, di ritorno da una vacanza, descrive in trentaquattro serate a un nipotino, ciò che ha visto, spaziando dalla città di Milano ai marmi di Carrara, dai mari al Monte Rosa. Siamo molto lontani dal Viaggio in Italia, uscito postumo, di Michel de Montaigne (1774), così come dal Viaggio in Italia, pur celeberrimo di Goethe (1814-29). La notorietà di Stoppani, scrittore per il popolo e ambientalista ante litteram nell’Italia risorgimentale, fu tale che la sua effige e il titolo della sua opera, Il bel Paese, appunto, furono utilizzati come etichetta di un noto formaggio che tutti conosciamo. Presso il Seminario Arcivescovile di Milano è allestito il Museo dedicato a questo sorprendente abate. Dall’Italia dei primi viaggi di Alfieri all’Italia di Stoppani, Luca Clerici sarà affiancato da Renzo Arato, a dare voce ai racconti dello zio del Bel Paese, e da Christian Saggese, con la sua splendida chitarra, strumento che accompagnava Alfieri nei viaggi in carrozza, colonna sonora di grande suggestione.