OLYMPUS DIGITAL CAMERAIl Museo Paleontologico non finisce di stupire: cosa ci fa un’ostrica gigante tra le conchiglie di tre milioni di anni fa?

Da quando è stato presentato al pubblico, il reperto fossile è una delle curiosità del centro espositivo al Michelerio.

Lo aveva mostrato Piero Damarco, paleontologo e conservatore del museo, al recente incontro “Il Mare Padano: quali pesci e molluschi avremmo mangiato?” incluso tra gli eventi per il secondo compleanno del museo. Conversando con Loredana Dova (Associazione Comunica), l’esperto aveva raccontato di un mare ricchissimo di organismi, un clima caldo paragonabile a quello sub tropicale di oggi, acque con elevato apporto alimentare e un alto tasso di carbonato di calcio capace di regalare ai molluschi una crescita generosa. Poi era stata mostrata l’ostrica eccezionale, grande più di 20 centimetri – cioè cinque volte in più di quelle attuali – e pesante oltre 2 chili.

Ma i richiami del museo, gestito dal Parco paleontologico astigiano, non finiscono qui. “Accanto ad altre ostriche anch’esse di grandi dimensioni – indica Damarco – ci sono resti fossili di ricci, generalmente difficili da ritrovare: noi li abbiamo. Sono testimonianze rare e ancor più preziose perché dei moltissimi organismi che popolavano il Mare Padano non abbiamo tracce evidenti allo stato fossile, dal momento che non è stata possibile la loro conservazione”.

E prima di arrivare a stupirsi davanti a grandi balene e delfini, i visitatori possono osservare al Museo dei fossili anche denti di squalo e piccoli resti di pesci simili a orate e dentici.

Altre occasioni di studio, per chi volesse completare il percorso dedicato al mare antico e alla sua offerta di cibo, si possono ritrovare al centro espositivo di Valleandona: qui spiccano cozze giganti (fino a 20 centimetri), fasolari altrettanto straordinari (poco meno di 15 centimetri), oltre a capesante e ostriche fossili. Lo spazio è collegato alla riserva di Valle Andona, Valle Botto e Valle Grande e ospita anche le attività didattiche. Per info: 339.5315104 (Welcome Piemonte).

La visita al Museo dei fossili, invece, comprenderà fino a marzo anche l’ingresso alla mostra di pittura “Una balena in collina”, promossa dal Parco paleontologico astigiano con il Comune di Chiusano e costituita dai lavori di Ottavio Coffano, Piero Damarco Giancarlo Ferraris, Paolo Fresu, Gianfranco Monaca, Giuseppe Orlandi, Filippo Pinsoglio, Lia Rinetti, Maria Carolina Risaliti, Piero Sciavolino, Rossana Turri.