Sarà inaugurata il 18 aprile alle 18,30 al Diavolo Rosso di Asti la mostra organizzata da Civiltà dell’immagine e che raccoglie una serie di significative fotografie, in gran parte scattate negli anni ’50 e ’60, opera di fotografi come Caio Garruba, Fausto Giaccone, Antonio Sansone, Gabriele Milani, Calogero Cascio, Carlo Cisventi, Franco Fedeli. Trattandosi di alcuni tra i migliori fotogiornalisti italiani, gli scatti esposti fanno trasparire in tutta la loro forza evocativa fatti che, senza l’occhio di questi eredi del neoralismo, sarebbero stati relegati alla pura cronaca. Difatti non possono essere solo cronaca le due strepitose immagini di Graziano Mesina latitante, ripreso nel ’67 da Gabriele Milani mentre si pettina o riempie la bisaccia di proiettili. Neppure la foto di uno degli sfortunati soccorritori di Alfredino Rampi mentre viene estratto dal pozzo maledetto è solamente cronaca o l’immagine di Caio Garruba che ritrae due emigranti addormentati composta in un’armonia plastica che raccoglie tutti gli insegnamenti della grande pittura prerinascimentale. La mostra offre anche l’occasione di vedere una rara immagine della grande fotografa di origine ungherese Kati Horna. La fotografia immortala un momento dello spettacolo di Jodorowsky ‘La opera del orden’ opera teatrale che venne rappresentata una sola volta a Città del Messico nel 1962 e subito vietata dalla censura. Questa come tutte le altre immagini esposte sono opere vintage. Civiltà dell’immagine, infatti, anche per il suo essere una costola della Libreria Antiquaria Coenobium, presta molta attenzione all’originalità delle immagini che tratta, il più possibili coeve all’epoca in cui sono state scattate.