burioQuale periodo migliore di un fine settimana di settembre per scoprire il cuore dei paesaggi riconosciuti dall’Unesco Patrimonio dell’Umanità? Sulle colline di Costigliole d’Asti, il Castello di Burio che domina la piana del Salto, Valcioccaro e guarda dritto in faccia Bricco Lu e Il Santuario di Madonnina, è un maniero ricco di fascino e storia (il secondo nel raggio di pochi chilometri) e spesso tagliato fuori dai percorsi turistici standard perché residenza privata, ma che in occasione di eventi come Castelli Aperti o le Giornate Europee del Patrimonio, è possibile visitare con la guida degli stessi proprietari. Infatti, sabato 27 settembre,  sono in programma visite in notturna dalle 21 alle 24, mentre domenica il castello è aperto il pomeriggio dalle 15 alle 19. Risalente addirittura al XIII secolo, il Castello di Burio, ha una storia tutta particolare che lo ha portato ad essere, negli ultimi anni, anche un punto di riferimento per pittori, scultori, designer, performer e musicisti. Dopo decenni di abbandono, infatti, attorno al 1980, il maniero è stato rilevato quattro cittadini svizzeri e una tedesca, quattro architetti e un gallerista,  e ne hanno fatto una sorta di cenacolo per artisti contemporanei. Pur mantenendo intatto il suo impianto originario, non toccando gli affreschi originali del ‘500 e del ‘600, le cornici barocche, i pavimenti in cotto, i cunicoli, le scale, i muri che portano il peso e le storie di secoli, il castello è stato arredato con pezzi unici (la più parte costruiti e ideati dagli stessi proprietari)ed è facile che lo sguardo venga attirato da angoli in cui sono sistemate opere di design tanto particolari quanto in armonia con il contesto. In più di trent’anni di sodalizio e di trascorsi costigliolesi i quattro creativi stranieri hanno cercato di creare un laboratorio tra le colline: insieme ad artisti provenienti da tutta Europa (che hanno trovato a Burio il loro buen retiro e un luogo di ispirazione per le loro opere) hanno ospitato mostre, installazioni, workshop, spettacoli teatrali, concerti, performance di teatro danza e di body painting. Dal 1983 al 1986 si sono susseguiti degli Art Fashion Meeting, collaborazioni con il Teatro del Sole di Milano. Dal 1987 al 1994 per Castel Burio Arte hanno esposto poi Mario Gastini, Marianne Eigenheer, Gaspare O. Melcher, Mario Moronti, Raimund Girke, Thomas Müllenbach, Giuseppe Spagnulo e alcuni  cataloghi sono stati curati da critici quali Lucio Cabutti e letterati del calibro di Edoardo Sanguineti.  Sempre negli anni ’80 anche la Siemens e i suoi ingegneri sono stati inviati a Burio per un soggiorno tra Langhe e Monferrato. Ancora oggi i proprietari aprono le porte del castello e ospitano giovani studenti e artisti che cercano di sviluppare un percorso nel difficile mondo dell’arte. Chissà che il fascino del luogo e la loro esperienza non sia da stimolo e di aiuto. Certo negli anni Duemila gli eventi sono stati più radi, ma Castel Burio, oltre a far parte del circuito Castelli Aperti e aprire le porte ai visitatori alcuni weekend dell’anno, tornerà nuovamente a ospitare una mostra d’arte contemporanea quest’autunno. Dal 4 ottobre al 9 novembre, l’artista tedesca Britta Schopf esporrà le sue opere nella sua prima personale in Italia grazie all’interessamento e alla collaborazione di Caterina Vanacore e Claudio Cerrato che ne hanno curato l’allestimento: quadri, sculture, acquerelli e installazioni che raccontano la ricerca e le emozioni di un’artista arrivata in Italia circa dieci anni fa e che è passata dalla confezione di abiti per bambini a Monaco di Baviera, alle composizioni floreali in un negozio di Ventimiglia, alla costruzione di scenografie per produzioni cinematografiche tedesche per arrivare a realizzare opere con materiali di recupero, legni, tessuti e sapone. Dal figurativo all’astratto. Per maggiori informazioni sulle attività del Castello di Burio e le aperture al pubblico è possibile consultare la pagina facebook  “Castel Burio Arte Contemporanea”. L’inaugurazione della mostra di Britta Schopf sarà sabato 4 ottobre alle 16.