“Il rapporto dell’Aran sulla retribuzione dei pubblici dipendenti evidenzia quanto già i dipendenti pubblici vivono quotidianamente sulla loro pelle: nel 2012 i salari sono diminuiti nominalmente dell’1,6%, che nel 2013 diventerà un 2,4% e che diminuiranno ancora nel 2014. Non solo, ma diminuisce anche la spesa sul pubblica impiego, cioè anche gli occupati sono diminuiti, il che, per la nostra Regione, vuol dire almeno 8000 posti di lavoro in meno nell’ultimo anno e mezzo negli ospedali, negli asili nido, nell’assistenza, con conseguenti minori servizi ai cittadini. Questi sono gli effetti delle politiche sulla pubblica amministrazione portate avanti dai Governi Berlusconi prima e Monti dopo, attuate attraverso tagli lineari che hanno penalizzato i lavoratori e i cittadini riducendo i costi dell’amministrazione pubblica, senza renderla efficiente. È una spirale che bisogna fermare facendo ripartire la contrattazione per il rinnovo del contratto nazionale e la contrattazione integrativa. Non si può più rimandare la discussione sul lavoro come investimento nella pubblica amministrazione, rimettendone al centro salari e occupazione. Anche su questi temi è incentrata la giornata di sciopero proclamata da Cgil, Cisl e Uil per il 18 aprile prossimo”. Giovanni Esposito, segretario generale Fp Cgil Piemonte