“Ho letto le dichiarazioni dell’allenatore chierese della Juniores Beppe Bosticco, del quale ho sempre apprezzato la serietà e l’onestà intellettuale, in relazione alla sportività e all’etica, valori per i quali da mesi si batte l’Asti Calcio.  Il calcio, all’Asti come ovunque, ha necessità di comportamenti etici.  Lo sa bene la dirigenza biancorossa,  per questo promuove convegni di etica sul campo e fuori dal campo, non per insegnare ma per imparare,  in primis per comprendere come agire ed interagire nella pratica quotidiana e nelle relazioni sul terreno di gioco e fuori. Fermeremo il nostro giovane calciatore autore dell’episodio di Chieri  per due turni,  ma non bastano le punizioni e le sospensioni, è necessario creare ethos, un ambiente educativo ed educante a partire dai piccoli, per questo istituiremo  la card “Fair play” premiando e valorizzando più dei capocannonieri i ragazzi del vivaio che si metteranno in luce per la correttezza e l’etica sportiva. E’ giusto punire il fallo e le intemperanze, è necessario premiare l’onestà e il rispetto: questo rende lo sportivo un uomo.  É assolutamente etico e non solo formalmente doveroso scusarsi: ma quale comportamento è più esecrabile  tra un gol a tradimento  e le reazioni violente di un giocatore maturo o dei  genitori nel dopo partita? Le riflessioni dovrebbero essere reciproche. Entrambi non sono esempi da percorrere ma entrambi ci aiutano a capire che casi isolati non ci fanno desistere dal continuare un progetto educativo. Polemizzare mettendo in relazione i convegni sull’etica con l’episodio di Chieri non aiuta di certo a distinguere i moralisti dall’uomo con responsabilità morale. Invito la dirigenza del Chieri ad un incontro di pacificazione per chiudere ogni polemica e rilanciare insieme i veri valori dello sport che non si limitano al punto perso o al punto conquistato”. Pierpaolo Gherlone, presidente dell’Acd Asti