“L’eliminazione delle province non solo non produce alcun effeto in termini di risparmi di spesa ma anzi apre ad un lungo periodo di incertezze che porterà ad una pericolosa ingovernabilità dei territori. L’Italia non ne avrà alcun vantaggio anzi, si aggiungerà una crisi istituzionale ad una crisi economica. Le riforme spot all’insegna del populismo rischiano di peggiorare la capacità del Paese di essere credibile.
Una proposta di maggior rispetto dei territori e di sicuro risparmio è un ente Provincia che non perde la dignità costituzionale ed assume, oltre alle attuali competenze, nuove atività oggi distribuite in miriadi di consorzi , autorità d’ambito delle acque, enti di promozione del turismo,  ecc..
La somma dei costi dei così detti altri Enti in Italia è pari ad Euro 70 miliardi mentre le Province ne costano 11.
Inoltre se si desidera azzerare i costi dei consilieri: perchè non prevedere un consiglio provinciale di Sindaci?
I Sindaci sono eletti direttamente dai cittadini e non potendo cumulare l’indennità di Sindaco con quella di consiliere provinciale non costerebbero nulla, risultato: risparmio garantito e maggiore democrazia.
Desidero fare un’altra riflessione.
E se il problema non fosse cambiare l’architettura istituzionale ma cambiare la mentalità delle donne e degli uomini che popolano gli enti convicendoci tutti, tecnici e politci, che siamo al servizio dei bisogni di salute, istruzione, lavoro, mobilità, crescita e previdenza dei cittadini?.
Recentemente il Governatore Cota ha proposto una nuova geografia piemontese, all’on. Cota suggerisco lo scioglimento delle province di recentissima costituzione e non quelle con storia radicata nel tempo come quella della provincia di Asti.
Auguro un 2012 che non porti alla polverizzazione dell’identità astigiana”.

Roberto Peretti, capogruppo Pd in Provincia di Asti