Cosap e Caccia: un patto fra Coldiretti e Sindaci dell'AstigianoChe ci fossero dei problemi sull’applicazione della nuova tassa Cosap lo si sapeva, ma che il malcontento fosse così diffuso, forse, non se l’aspettava nessuno. Ieri sera, la sala verde di Coldiretti Asti, in corso Cavallotti, era gremita. Almeno 80 sindaci, e comunque assessori o consiglieri a rappresentare in totale un centinaio di Comuni, più alcuni dirigenti Coldiretti, si sono incontrati per affrontare anche un’altra questione calda: i danni all’agricoltura causati dagli animali selvatici.   COSAP – “Noi siamo sempre stati contrari all’applicazione della Cosap e visto che alcuni Sindaci ci hanno chiesto un incontro, abbiamo organizzato questa riunione, un confronto fra primi cittadini”, esordisce così il presidente Coldiretti Asti, Roberto Cabiale. Ed evidentemente, vista la stragrande maggioranza di amministratori pubblici dei 118  Comuni dell’Astigiano presenti in sala, è stato l’unico momento di confronto sull’applicazione del famigerato Canone per l’Occopazione di Spazi e Aree Pubbliche nella sua estensione ai passi carrai delle strade provinciali. Rimasta per anni in naftalina, con due delibere, una del marzo scorso e l’altra di giugno, il  Commissario Straordinario della Provincia di Asti ha disposto l’applicazione della Cosap con scadenza al 31 ottobre, posticipata in questi giorni al 16 dicembre. “Il problema principale – ha sottolineato il direttore di Coldiretti Asti, Antonio Ciotta – è che la nostra realtà agricola è molto frammentata e la Cosap non può trovare applicazione. Come si può fare pagare la Cosap su piccoli appezamenti di terreni che rendono meno reddito della tassa stessa? Ma il nostro incontro di questa sera non riguarda, evidentemente, solo il settore agricolo, questa è un’imposizione che sottrarrà al nostro territorio oltre 1 milione di euro, ma per fare cosa? Non ci pare che la Provincia abbia previsto la destinazione degli introiti in progetti straordinari, ci risulta piuttosto siano già destinati per coprire i costi ordinari”. E la questione della destinazione dei fondi è stata al centro della discussione di tutta la serata. Perchè certamente l’introito della Cosap andrà alla Provincia, anche se i primi referenti sul territorio rimangono sempre i Sindaci e i loro Comuni. Alla riunione erano rappresentati anche tutti i Comuni più popolati, da Asti capoluogo, a Nizza Monferrato e Canelli, da San Damiano a Costigliole, da Moncalvo, Villanova a Castelnuovo don Bosco. Poi tanti sindaci di piccoli Comuni, forse i più in difficoltà in questo momento in cui i cittadini chiedono informazioni e vogliono sapere se devono pagare la Cosap oppure no. Domanda a cui non sanno rispondere, anche perchè, è stato evidenziato, le casistiche sono tantissime e difficili da interpretare. Sono intervenuti, condannando metodo e sistema impositivo, i Sindaci di: Moncalvo, Aldo Fara; Grana, Eviglio Guazzo; Azzano, Claudio Carretto; Calliano, Paolo Belluardo; Montemagno, Paolo Porta; Sindaco di Dusino San Michele, Valter Malino; San Damiano d’Asti, Mauro Caliendo; Nizza Monferrato, Flavio Pesce; Valfenera, Paolo Lanfranco; Asti, Fabrizio Brignolo; Castelnuovo don Bosco, Giorgio Musso; Mombaruzzo, Giovanni Spandonaro; Villanova, Christian Giordano e il vice sindaco di San Giorgio Scarampi, Marco Listello. Ovviamente nessun Sindaco ha difeso il nuovo sistema impositivo. In tutti gli interventi è stata esposta la necessità di trovare una via d’uscita ad una situazione esasperante. Alla fine è emersa una proposta condivisa che ha portato alla redazione di un un fac-simile di delibera comunale da inviare alla Provincia di Asti. Praticamente i Sindaci chiederanno di soprassedere nelle autodichiarazioni dei cittadini (da alcuni sindaci definite “autodenunce”) e di procedere, a totale carico della Provincia e non delle amministrazioni locali, nella “mappatura” dei passi carrai, un vero e proprio censimento comprensivo dell’individuazione ed iscrizione a ruolo di tutti i soggetti o società interessati nell’applicazione della Cosap per le strade provinciali. Solo in un secondo momento, quando saranno chiari gli importi correlati ai singoli soggetti, si potranno inviare i bollettini e riscuotere quindi il nuovo tributo. In fine i sindaci hanno chiesto di dare comunicazione dell’iniziativa alla stampa e di chiedere un incontro al Commissario Straordinario. Tutto questo mentre è stato dato mandato a Coldiretti di approfondire la situazione della Provincia di Biella, dove un altro commissario straordinario ha fatto esattamente l’opposto di quello di Asti: Dopo gli esposti e i ricorsi dei cittadini ha deciso di abolire la Cosap Passi Carrai perchè i costi per la riscossione sono stati maggiori della tassa stessa. “E’ chiaro – riassume il presidente Cabiale – che questa è la maggior preoccupazione dei Sindaci dell’Astigiano: iniziare una “guerra” per nulla”.   CACCIA – Dopo aver affrontato il problema della Cosap, la partecipatissima riunione di ieri sera alla Coldiretti ha discusso le possibile soluzione all’annoso problema dei danni all’agricoltura da parte degli animali selvatici. I Sindaci e i dirigenti Coldiretti si sono concentrati sui danni causati dai caprioli e dai cinghiali. Dal dibattito è immediatamente emerso come la problematica, anche in questo caso, non coinvolga esclusivamente il settore agricolo per i rischi causati da questi animali non autoctoni per la sicurezza pubblica. L’eccessivo proliferare di queste due specie può provocare seri problemi sanitari, mentre l’incidente a Montemarzo di un centauro ha fatto riemergere l’emergenza alla sicurezza stradale. Da non sottovalutare poi come gli avvistamenti in cortili, orti e aree densamente abitate siano ormai all’ordine del giorno. Per illustrare la situazione il presidente Coldiretti Roberto Cabiale e il direttore Antonio Ciotta hanno dato la parola ai due presidenti degli Ambiti territoriali di caccia. Antonello Murgia dell’Atc At 1 Nord Tanaro ha sottolineato la possibilità dei Sindaci di poter revocare le zone per le battute al cinghiale ed ha sollecitato provvedimenti per l’eliminazione dei gerbidi dove proliferano gli ungulati. Marco Listello si è concentrato sul controllo dei caprioli evocando la richiesta introdurre gli animali fra le specie cacciabili, come avvenuto in Trentino. Queste altre richieste saranno avanzate dai Sindici con una lettera da inviare alla Prefetto di Asti e alla Regione Piemonte.