I sindacati astigiani hanno incontrato questa mattina, lunedì 21 gennaio, i giornalisti e i dipendenti della Biblioteca Astense per fare il punto della situazione e per decidere il da farsi; il tema al centro della discussione è la richiesta di rientro nell’ente Provincia di 5 persone che attualmente prestano servizio appunto in biblioteca, rientro che provocherebbe non pochi disagi alla popolazione che ne fruisce, e ai dipendenti stessi che sarebbero costretti a rivedere profondamente i servizi offerti. I rappresentanti sindacali sono d’accordo nell’evidenziare una forte indifferenza delle istituzioni verso il mondo della cultura, che deve invece continuare ad essere “centrale” nella vita cittadina; il personale poi, lavora con alta professionalità ormai da anni. Dino Penso (Uil): “La cultura non và impoverita alle spalle della cittadinanza; se ciò viene fatto per far ‘tornare i conti’, allora proprio non ci siamo. Questo è un atto violento da parte della Provincia, non è stato preso in considerazione nulla di ciò che è stato fatto negli ultimi anni in questo ambito”. Cgil, Cisl e Uil denunciano anche di non avere ricevuto alcuna comunicazione sulla situazione venutasi a creare in Biblioteca, così la Fondazione. E’ stata evidenziata anche la totale assenza del neo presidente della Biblioteca Astense, Giorgio Faletti. Per questo viene sollecitato urgentemente un incontro con le istituzioni cittadine e provinciali; Donatella Gnetti, direttore della Biblioteca Astense, punta il dito verso i metodi di gestione: “Non si può guidare un ente con proroghe di mese in mese”, riferendosi alla convenzione stipulata circa un anno fa, “Inoltre il rientro dei 5 dipendenti in Provincia non costituirebbe un risparmio, dato che l’ente dovrebbe comunque pagarli; anzi, dovendoli formare per altre mansioni, diventerebbero un costo”. Uberto Ghia