Per gli artigiani e le piccole imprese in difficoltà il governo ha previsto la sospensione dei pagamenti delle rate di mutui. Confido che le banche facciano la loro parte”. Così Mariangela Cotto, vicepresidente del Consiglio regionale, interviene a seguito dell’accorato appello degli artigiani in difficoltà per le conseguenze della crisi economica. “A fine luglio – spiega Cotto – il ministro Tremonti ha firmato un accordo con le banche e le associazioni imprenditoriali che prevede la possibilità di ritardare il pagamento delle rate di mutui o leasing per alimentare la liquidità delle imprese. Fino al 30 giugno 2010 è prevista la sospensione dei debiti delle piccole e medie aziende verso il sistema creditizio. In pratica, ogni imprenditore può richiedere di sospendere per 12 mesi il pagamento della quota capitale delle rate di mutuo, dei leasing e l’allungamento a 270 giorni delle scadenze del credito a breve termine per sostenere le esigenze di cassa. E’ una importante boccata d’ossigeno per le imprese, soprattutto quelle minori colpite sia dal calo degli ordini che dal ritardo dei pagamenti”.
Ma come deve fare un’impresa interessata a richiedere la sospensione delle rate di mutuo o leasing? L’impresa non deve superare i 250 dipendenti e i 50 milioni di euro di fatturato, e deve essere “in salute”, ovvero deve avere “adeguate prospettive economiche” e l’imprenditore deve poter provare la continuità aziendale. Terzo punto è quello di una buona storia creditizia con la banca fiduciaria alla data del 30 settembre 2008. Inoltre, al momento della presentazione della domanda di sospensione dei crediti, non si devono avere procedure esecutive in atto. L’ultima condizione è quella di avere rate in scadenza o già scadute da non più di 180 giorni al momento della domanda. Se si soddisfano tutti questi requisiti e la banca ha aderito all’accordo, entro 30 giorni lavorativi si dovrebbe ricevere una risposta.
Per questo – prosegue Cotto – è importante conoscere quali istituti bancari hanno aderito all’intesa fra Abi e governo. La presidente Bresso, a inizio settembre, si era impegnata a pubblicare l’elenco delle banche aderenti, ma a un mese di distanza non ha ancora fatto nulla. Perciò ho presentato un’interrogazione per stimolarla a provvedere”.
L’accordo fra governo, banche e imprese – conclude – vuole rilanciare l’economia italiana partendo dal basso, da un mondo imprenditoriale che negli ultimi mesi si è lamentato delle restrizioni di credito e ha cercato di riprendersi nonostante la peggior congiuntura degli ultimi trent’anni. Se il meccanismo dell’accordo sarà virtuoso, numerose imprese potranno godere di rinnovata salute. Altrimenti, a crisi finita, l’Italia si ritroverà con molte Pmi in meno, soffocate da debiti sempre maggiori e da una liquidità ormai perduta, spesso non per colpa loro”.