Anche Luciano Violante ha sostenuto il Sì al referendum costituzionale del prossimo 4 dicembre. L’ex deputato (tra il 1996 e il 2001 è stato anche presidente della Camera) ha incontrato i cittadini astigiani nel tardo pomeriggio di venerdì 29 ottobre nella Sala Pastrone del Teatro Alfieri.Nei giorni prossimi all’avvio dell’ultimo mese di vera e propria campagna referendaria, le parole d’ordine sono state ricordate in avvio dal consigliere regionale Pd Angela Motta: “Dobbiamo mettere tutto il nostro impegno per cambiare l’Italia. Altrimenti per 30 anni non ci verrà data un’altra occasione”. Aiutandosi con alcune slide proiettate, Violante ha esordito nel suo intervento tracciando brevemente un quadro del clima in cui tra il 1946 e il 1947 venne scritta la Carta fondamentale repubblicana. “Tra i partiti dell’Assemblea costituente – racconta l’ex deputato – si crearono due blocchi di sostenitori di quelli atlantico e sovietico che si stavano creando in quegli anni. I due schieramenti agirono con la paura di abusi da parte del vincitore delle prime elezioni”. Da qui la creazione del bicameralismo paritario che costituisce il vero tratto peculiare del nostro ordinamento parlamentare. Il sistema ha retto bene per alcuni grazie alla disciplina interna dei partiti di massa e al fatto che l’Italia, come tutti gli altri Stati, era pienamente sovrana. oggi, in un mondo sempre più interconnesso, sono necessari soggetti stabili e decisioni rapide. A sostegno della sua tesi, Violante ha raccontato l’aneddoto della cioccolata. Quando in Italia arrivò il cacao e quindi la cioccolata, nei paesi cattolici si accese un aspro dibattito religioso sul fatto se fosse da considerare solida o liquida, e quindi se fosse lecito consumarla nei periodi di digiuno. La questione venne risolta dopo circa 200 anni, ma nel frattempo i pasticceri originari dei paesi protestanti avevano già occupato i posti migliori del mercato. L’abolizione stabilita dalla riforma del bicameralismo paritario, con la riconoscenza di un ruolo preminente nel processo legislativo da parte della Camera, va secondo Violante nella giusta direzione. Per rispondere indirettamente ai molti giuristi schierati per il No, sono state proiettate le dichiarazioni di alcuni celebri protagonisti del primo dibattitto costituzionale come Piero Calamandrei e Arturo Jemolo, che avevano espresso dure critiche alla Costituzione uscita dal dibattito dell’Assemblea autrice. “I giuristi – secondo Violante – si formano sulle categorie in vigore all’epoca dei loro studi, e quindi sono per lo più conservatori”.  L’ex deputato non ha negato le sue perplessità su alcuni aspetti del nuovo assetto costituzionale e sulle leggi previste per regoalre la dessignazione dei loro membri, ma al contempo ritiene sia necessario un atto di coraggio verso il futuro, che è connaturato alle costituzioni. Violante, schierato per il Sì, riconosce piena legittimità ai sostenitori del voto contrario, così come non vede contrindicazioni nell’aspro dibattito che è previdibile accompagnerà l’avvicinamento al voto: “Tutte le maggiori questioni sottoposte a referendum hanno giustamente diviso l’opinione pubblica”. Allo steso tempo sarà però necessario che le classi dirigenti sappiano subito dopo tornare ad agire per il bene comune, poiché “la vita continuerà anche il 5 dicembre e nei giorni successivi”. Michele Cascioli