Opuscoli in sette lingue per spiegare alle donne straniere l’utilità del Pap-test: l’Asl AT li distribuirà venerdì 18 febbraio, all’ospedale Cardinal Massaia, nel corso dell’ultimo incontro dedicato alla prevenzione di “Un anno di salute in piazza”. Un modo per parlare più facilmente alle cittadine che si esprimono in lingua araba, cinese, rumeno, russo, spagnolo, inglese e francese; senza dimenticare le italiane, a cui il programma di diagnosi precoce promosso dalla Regione si rivolge ormai da 12 anni, per quanto riguarda i tumori femminili (seno e collo dell’utero), e dal 2009 per quelli colon rettali. L’appuntamento con la prevenzione è fissato dalle 9 alle 12 sotto il gazebo allestito nella piazza del Massaia (piano –1). Gli operatori sanitari del Servizio di screening spiegheranno alle utenti l’importanza di sottoporsi ai controlli (la loro gratuità costituisce un incentivo in più), utili a individuare una malattia non ancora manifestata, o una condizione di rischio, e quindi ad avviare ulteriori accertamenti mirati. “La loro funzione – spiega Tiziana Miroglio, responsabile dell’Unità di valutazione e organizzazione dello screening per l’Asl AT – è quindi diminuire la mortalità e/o l’incidenza di una neoplasia, identificando i tumori non sintomatici e attivando opportuni percorsi diagnostico-terapeutici capaci di modificare in senso positivo la storia naturale della malattia. Nel caso dei tumori femminili, che sono la seconda causa di morte per le donne italiane, la diagnosi precoce attraverso lo screening è lo strumento principale, se non unico, per intervenire tempestivamente”. Durante l’incontro saranno anche illustrati i dati di attività 2010. Ma come funziona “Prevenzione Serena”? Le donne tra i 25 e i 64 anni, nel caso del cervicocarcinoma, e tra i 50 e i 69, nel caso del tumore al seno, ricevono una lettera personale con la proposta di un appuntamento prefissato – ma modificabile – per sottoporsi al Pap-test (ogni tre anni) o alla mammografia (ogni due anni); è prevista anche l’adesione spontanea. Quest’ultima è la modalità di accesso al programma per le donne tra i 45 e i 49 anni, che vogliono effettuare una mammografia di screening (annuale), o che hanno superato i 70 anni (biennale). Per la prevenzione dei tumori del colon retto gli uomini e le donne tra i 59 e i 69 anni ricevono  una lettera con le indicazioni per sottoporsi alla ricerca del sangue occulto fecale (FOBT), esame che permette di individuare piccole perdite di sangue nelle feci non visibili ad occhio nudo. A tutti i 58enni viene invece offerta l’esecuzione della sigmoidoscopia, mediante la quale è possibile visualizzare la superficie interna del tratto terminale del grosso intestino (sigma e retto) dove si localizzano i 2/3 dei tumori. Nel caso in cui l’esito dei test di screening indichi la necessità di approfondimenti diagnostici,  gli assistiti sono contattati telefonicamente, o con lettera, per un appuntamento in un centro di secondo livello, sempre con accesso gratuito. Inoltre, in caso di sintomi che si manifestano nell’intervallo tra due test, le utenti con problemi a carico della mammella possono rivolgersi ai centro di screening di Asti o Nizza che le prenderà in carico.