Decriminalizzare la solidarietà, creare passaggi sicuri per richiedenti asilo e rifugiati, proteggere le vittime di abusi: con questi tre obiettivi è stata avviata da Migration Policy Group – un’agenzia indipendente che si occupa di non discriminazione, integrazione e pari opportunità – l’Iniziativa dei cittadini europei “Welcoming Europe – Per un’Europa che accoglie”, presentata in Italia, il 19 aprile scorso, da un folto gruppo di associazioni ed enti diversi per storia e provenienza (ARCI, ACLI, Migrantes, A Buon Diritto, Libera, Radicali, Amnesty International, Legambiente, Caritas). L’Iniziativa dei Cittadini Europei (ICE), è un importante strumento di democrazia partecipativa con cui si invita la Commissione europea a presentare un atto legislativo in materie di competenza Ue, raccogliendo un milione di firme (on-line e/o cartaceo) in 12 mesi in almeno sette Paesi membri dell’Ue. Con la sottoscrizione di “Welcoming Europe” i cittadini europei chiedono alla Commissione europea di:
DECRIMINALIZZARE LA SOLIDARIETÀ. In ben 12 paesi dell’Ue distribuire alimenti e bevande, dare un passaggio, comprare un biglietto o ospitare un migrante sono comportamenti per cui è possibile ricevere una multa o addirittura essere arrestati dalle autorità. Punire questi comportamenti significa punire l’aiuto umanitario e riconoscere il reato di solidarietà. Vogliamo impedire la criminalizzazione di atti umanitari da parte di volontari e attivisti nei confronti dei migranti.
CREARE PASSAGGI SICURI. Dal 1990 a oggi sono morti più di 34 mila migranti nel tentativo di raggiungere via mare l’Europa. L’apertura di vie d’accesso legali e sicure verso paesi disposti ad accogliere rappresenta spesso la sola opportunità di protezione per richiedenti asilo e rifugiati. Vogliamo creare passaggi sicuri e ampliare i programmi di sponsorship privata rivolti a rifugiati.
PROTEGGERE LE VITTIME DI ABUSI. Molti migranti sono vittime di sfruttamento lavorativo, abusi o violazioni dei diritti umani, in particolare alle frontiere, ma trovano grandi difficoltà nell’accesso alla giustizia. Eppure tutte le persone, indipendentemente dalla loro condizione, devono essere tutelate. Vogliamo proteggere le vittime di abusi e rafforzare i meccanismi di tutela e di denuncia. Vogliamo garantire l’introduzione di canali di accesso per lavoro.
Ad Asti diversi enti e associazioni aderenti alla campagna nazionale Welcoming Europe (ACLI Asti, ARCI asti, Fondazione Migrantes Asti, Libera Asti, Caritas Asti, PIAM Onlus, Coordinamento Asti Est, Casa del Popolo, Associazione Incontri, Noix De Kola, Associazione Altritasti, Centro Culturale San Secondo, Centro Missionario Diocesano, Love is Love, Di-Svi) hanno ritenuto importante rilanciarla localmente, mettendosi in rete e coinvolgendo altri soggetti attivi sul territorio.
Il gruppo di persone, enti e associazioni che si è costituito (e che ci si augura possa avere nuove adesioni per allargarsi ulteriormente), ritiene che, di fronte alla progressiva emorragia di umanità nell’affrontare il tema delle migrazioni (e non solo), Welcoming Europe possa rappresentare un’occasione per testimoniare e rilanciare una cultura dell’accoglienza capace di coniugare sicurezza e solidarietà. Avviare un percorso comune nel portare avanti l’iniziativa potrebbe essere utile, inoltre, sia per contribuire a costruire e/o consolidare una “rete” tra cittadini e associazioni, sia per attivare e sostenere altre iniziative su questi temi. 
I firmatari della campagna Welcoming Europe devono essere cittadini dell’Ue e aver raggiunto i 18 anni. Le sottoscrizioni (almeno 54.750 per l’Italia), dovranno essere raccolte entro febbraio 2019 o sui moduli cartacei oppure direttamente on-line (sul sito welcomingeurope.it/news/firma/).
ETutte le persone, associazioni, gruppi, negozi che intendono aderire, collaborare e/o essere punti di raccolta firme nell’astigiano possono inviare una email o ai vari enti che sostengono l’iniziativa o a welcomingeurope.asti@gmail.com.