Agopuntura, fitoterapia, omeopatia sono le cosiddette medicine non convenzionali che in Piemonte sono disciplinate da una recente legge  (la n.13 approvata lo scorso anno su iniziativa del consigliere regionale Mario Giaccone).  Ieri la Giunta, su proposta dell’assessore alla sanità, Antonio Saitta, ha approvato il primo atto per dare attuazione alla normativa: si tratta del protocollo d’intesa tra Regione ed Ordine dei Medici che prevede i percorsi formativi e l’accreditamento delle scuole di formazione.  Sono previsti: minimo 400 ore di formazione teorica, cui si aggiungono 100 ore di pratica clinica, corsi di formazione triennali, ovvero master universitari di durata biennale, obbligo di frequenza minima dell’80%.  Il percorso formativo accreditato prevede anche il superamento di un esame teorico pratico al termine di ciascuno degli anni di corso previsti.  “La legge regionale – dice Saitta – prevede che gli Ordini istituiscano gli elenchi dei medici che si dedicano alle medicine non convenzionali e che abbiano frequentato i percorsi formativi che noi oggi cominciamo a stabilire: è fondamentale che in Piemonte i medici che vogliono praticare le medicine non convenzionali siano formati, prima di tutto per la sicurezza dei pazienti”.  Saitta ricorda che già a marzo la Giunta regionale aveva istituito la “Commissione regionale per le discipline mediche non convenzionali” con il compito di proporre i criteri e le modalità di accreditamento e di verifica degli istituti di formazione nelle singole discipline di medicine non convenzionali, i criteri per la definizione di percorsi formativi degli enti accreditati e i criteri per il riconoscimento dei titoli di studio.