aislaSi è conclusa la campagna di sensibilizzazione e raccolta fondi “Quello buono sostiene la ricerca” promossa da Aisla Onlus, che il 7 ottobre scorso ha celebrato la quinta giornata nazionale: in oltre 100 piazze italiane i volontari hanno offerto una bottiglia di vino Barbera d’Asti Docg, creata per l’occasione in edizione limitata, a fronte di un contributo di 10 euro. La giornata ha ricevuto l’alto patronato del Presidente della Repubblica e il patrocinio della Associazione Nazionale Comuni Italiani e del Comune di Milano, ed è in collaborazione con la Camera di Commercio di Asti, Provincia di Asti, Fondazione Cassa di Risparmio di Asti, Consorzio Tutela Vini di Asti e del Monferrato. Grazie alla generosità degli Italiani la raccolta fondi nelle piazze ha permesso di raccogliere 120.000 euro con l’esaurimento delle bottiglie di vino disponibili e la campagna con sms/chiamata al 45505, conclusasi ieri, ha portato 70.960 euro di promesse di donazione. Un importante contributo che renderà possibile l’avvio di un progetto a favore dei malati di Sla. I fondi raccolti saranno infatti destinati ad uno studio biennale il cui obiettivo è elaborare un modello di counselling clinico-genetico specifico per il paziente con grave malattia neurodegenerativa come la Sla, non escludendo ulteriori possibili applicazioni ad altre malattie neuromuscolari. Inoltre, lo studio permetterà di aumentare e migliorare i dati clinici e genetici raccolti in un database dedicato utile per la ricerca delle correlazioni tra modalità di espressione della malattia (modalità di esordio, aggressività, velocità di progressione, tipo di diffusione, etc.) e i risultati genetici ottenuti. Il coordinamento del progetto sarà affidato a Massimo Corbo direttore clinico del Centro Clinico Nemo (NEuroMuscular Omnicentre) presso l’Ospedale Niguarda Ca’ Granda, centro dedicato allo studio e alla cura delle Malattie Neuromuscolari. Aisla Onlus nasce nel 1983 con l’obiettivo di diventare il soggetto nazionale di riferimento per la tutela, l’assistenza e la cura dei malati di Sla, favorendo l’informazione, la ricerca e la formazione sulla malattia e stimolando le strutture competenti a una presa in carico adeguata e qualificata dei malati. L’Associazione attualmente conta 60 rappresentanze territoriali in 19 regioni italiane e circa 1600 soci grazie al lavoro di oltre 100 volontari e di 7 collaboratori.