L’ Associazione Artigiani Asti, sistema aderente alla Confartigianato, ha iniziato il percorso legale per la restituzione di quanto indebitamente percepito in merito al Sistri, Sistema di controllo della tracciabilità dei rifiuti. Tracciamo una breve cronistoria. Nel 2009, tramite decreto, su proposta dell’allora ministro Prestigiacomo, nasce il “Sistema di controllo della tracciabilità dei rifiuti”, giustificato dalla necessità impellente, di combattere le ecoma fie. A seguito della sua trasformazione in legge, e dei tre successivi decreti di modifica, si comincia il calvario dell’iscrizione a tale fenomenale sistema. Ovvero : ritiro delle chiavette usb contenenti un ID digitale, presso le CCIAA o le associazioni datoriali come la nostra che ha preso in concessione il servizio, l’installazione della blak box, nome altisonante per identificare un gps che mappava la strada che precorre un automezzo dal punto di carico fino alla discarica, quindi sua installazione su tutti i mezzi che potrebbero trasportare rifiuti, registrazione sul sito del SISTRI, ovviamente con tanto di chiavetta e inserimento dei dati relativi ai rifiuti prodotti. I costi erano compresi tra i 60 ed i 1000 euro, ovviamente in aggiunta a quanto già si paga per raccolta e smaltimento, in cambio la cessazione del vecchio formulario chiamato MUD. Risultati. Data di inizio : 12/08/2010, termine inderogabile di consegna dei dispositivi USB. Al 01/10/2010 decreto di modifica e proroga per incongruenze e chiavette non funzionanti. 31/12/2010 proroga per gli stessi motivi. 30/04/2011 proroga per gli stessi motivi. Apoteosi al 11/05/2011; clik day SISTRI, un flop catastrofico su tutta la linea. Si continua: a seguito delle critiche nostre e di tutto il resto del mondo civile, con il disegno di legge 148 n.138 del 13/08/2011 si parla di abrogazione del sistri. Ma si sa, le commedie non finiscono mai e quindi, alla conversione del precedente disegno di legge, il 14/09/2011 si ripristina il sistri, con il limite delle grandi aziende, poi, per gli stessi motivi di funzionamento, procrastinato al 30/06/2012. Ma non basta. Cambia governo, ma il buon senso langue. Decreto sviluppo, che fa ridere solo il nome, mantenimento del sistri e sua proroga al 30/06/2013. Quindi, a Luglio 2012, la nostra associazione, che si sente defraudata di tanto lavoro compiuto gettato alle ortiche, che ha puntualmente chiesto,ottenuto , formato i propri associati per ottemperare alla legge, chiede il rimborso di quanto versato da quest’ultimi perché il SERVIZIO NON ESISTE. Ovviamente non abbiamo ottenuto nessuna risposta, perché e sotto gli occhi di tutti la considerazione che ha la politica nei confronti delle persone. Ma noi non ci arrendiamo . Per tanto, con la collaborazione degli avvocati Bellini e Ferro di Asti, ed il grande cuore dell’avvocato Gianni Emilio Iacobelli, che ci ospita come domicilio legale nel suo studio di Roma, gratuitamente, abbiamo avviato la citazione in giudizio presso il giudice di pace di Roma. Chi volesse partecipare, può farlo telefonando allo 0141 5962, chiedendo di Antonella Giraudi. La sottoscrizione è gratuita.