Non esiste società senza occupazione, e non esiste occupazione senza cultura. Lo studio continuo, attraverso i corsi di formazione e la cura della cultura personale, è infatti un aspetto fondamentale per formare autentici professionisti particolarmente ricercati sul mercato del lavoro. Per questo motivo, studiare e formare il proprio carattere e il proprio bagaglio di conoscenze, significa avere maggiori chance di trovare un’occupazione congrua al proprio livello, e di partecipare all’importantissima crescita di una società che, oggi, necessita del rimpiazzo delle nuove leve in cima alle imprese che trainano la nostra economia. L’equazione della produttività

 La ricchezza di uno stato o di una regione dipendono dal livello di produttività che quella realtà è in grado di avviare e l’equazione che porta alla produttività parte, innanzitutto, da una cultura molto spiccata e dal lavoro di menti eccezionalmente capaci. Non è un caso, dunque, che le regioni più avanzate e ricche di cultura riescano a scalare le classifiche della produzione italiana: da questo punto di vista, il Piemonte e Torino si pongono sul podio delle zone più ricche del Paese. Stando allo studio ‘Io sono cultura’, promosso da Symbola, la cultura genera aziende consapevoli delle richieste del nuovo mercato, che a loro volta creano posti di lavoro: la somma di questi elementi porta ovviamente ad un incremento della ricchezza, che si riflette anche sul turismo e sulle infrastrutture. È un circolo virtuoso che genera soldi, posti di lavoro e opportunità sui mercati. Stando ai calcoli di Symbola, infatti, la cultura ha un vero e proprio valore economico: e quella del Piemonte vale all’incirca 8 miliardi di euro. Accrescere la cultura con l’istruzione

 La cultura è uno dei beni più preziosi, che necessita di essere coltivato proprio come una pianta: bisogna curarla sin dalla giovanissima età, e consentirle di crescere rafforzando le proprie radici. In questo senso, sono i giovani ad avere la responsabilità di mantenere alti i livelli culturali della propria regione, della propria città e del proprio paese. Come? Attraverso l’istruzione e, nello specifico, l’iscrizione presso l’università. Anche da questo punto di vista il capoluogo piemontese si dimostra all’avanguardia: l’Unicusano, un ateneo telematico moderno e regolarmente riconosciuto dal Miur, offre la possibilità di iscriversi ad una laurea magistrale a Torino, connotata dalla cultura ma anche dall’innovazione tecnologica. Cultura significa ripresa economica

 Il Piemonte è indubbiamente una delle regioni che meglio si è ripresa dalla crisi economica dello scorso anno. Stando ai dati rilevati da Banca d’Italia, infatti, le aziende piemontesi sono tornate a investire attivamente nei settori più moderni, consentendo alla regione di aumentare il tasso di occupazione dell’1,5% e di far calare il tasso di disoccupazione al 10,2%. Dati che testimoniano un’indubbia crescita, considerando che nel 2014 il Piemonte poteva ‘vantare’ un tasso di disoccupazione superiore al 30%. Articolo redazionale