Vietare cibi o bevande che non fanno bene alla salute? Meglio far comprendere perché bisognerebbe evitarli, inducendo decisioni responsabili. Sotto lo slogan “Non divieti, ma scelte consapevoli”, mercoledì 10 ottobre si svolgerà in tutt’Italia l’Obesity Day. La campagna di sensibilizzazione su sovrappeso e salute farà tappa, anche quest’anno, all’ospedale Cardinal Massaia: dalle 8.30 alle 15.30 la struttura di Dietetica e Nutrizione Clinica garantirà agli astigiani una valutazione nutrizionale di minima per segnalare l’a presenza di sovrappeso o di obesità e gli eventuali rischi metabolici correlati. I controlli gratuiti si terranno in ambulatorio: medici dietisti e infermiere della Croce Rossa esamineranno peso e altezza dell’utente, calcoleranno il suo indice di massa corporea e misureranno la circonferenza vita per valutare la presenza di grasso a livello viscerale. La CRI gestirà anche, nella hall dell’ospedale, il punto di accoglienza per dare informazioni e distribuire materiale informativo. “La novità di questa edizione dell’Obesity Day, accanto ai controlli che assicuriamo ogni anno – spiega Maria Luisa Amerio, primario di Dietetica e Nutrizione Clinica – sarà rappresentata da un questionario finalizzato a studiare i comportamenti, le scelte e l’influenza sulla nutrizione di alcuni fattori esterni: come il condizionamento della pubblicità o le normative restrittive sul consumo di alcuni prodotti. Puntiamo su un campione minimo di cento intervistati, intercettati in ambiti diversi: oltre agli utenti che contatteremo in ospedale durante l’Obesity Day, coinvolgeremo una classe di studenti del corso di laurea in Scienze Infermieristiche e un gruppo di volontari della Croce Rossa. Contiamo di diffondere i risultati entro la fine di ottobre”. Promossa a livello nazionale dall’ADI (Associazione italiana di Dietetica e Nutrizione Clinica), la manifestazione astigiana punta anche a informare su una corretta alimentazione fornendo semplici indicazioni ed esempi concreti. Secondo le rilevazioni Istat, l’obesità in Italia interessa l’11,1% dei maschi e il 9,2% delle femmine: percentuali che registrano tassi maggiori nelle classi sociali più svantaggiate: 12% contro l’8% delle famiglie più abbienti.