Landscape Storymovers, il sistema di narrazione del paesaggio creato da Fabio Fassio ed Elena Romano del Teatro degli Acerbi, ha concluso in settembre le azioni promosse con il sostegno della Fondazione Compagnia di San Paolo nell’ambito del bando VIVA_ sostegno all’offerta culturale estiva nei territori.

Ha iniziato il suo percorso il 18 giugno con “Cathedrals Experience”, un tour narrativo in tre delle quattro Cattedrali Sotterranee Patrimonio Unesco di Canelli che sta proseguendo con notevole successo.

Nella prima quindicina di luglio si sono svolte le due passeggiate in e-bike dedicate a due grandi vini delle nostre zone: “Il Nizza Experience” e “Moscato Canelli Experience”. Successivamente ha debuttato la “Horse Trekking Experience”, passeggiata equestre in collaborazione con il Maneggio Scuderia Serego di San Marzano Oliveto tra castelli e leggende aleramiche, assedi e vicende di cavalli e cavalieri nei secoli. 

A settembre gli ultimi “debutti”: la Fenoglio Experience sulle tracce di Milton, ovvero una passeggiata in minivan con narrazioni fenogliane e tavolata finale in collaborazione con il centro Studi Fenoglio di Alba e le otto video narrazioni del “Paese Narrato”, il ramo digitale del progetto. Si tratta di racconti e visioni fruibili da chiunque in modo gratuito inquadrando un QR CODE posto nei pressi dei punti di interesse culturale e narrativo nei paesi di Canelli, San Marzano Oliveto e Moasca. Presto l’itinerario delle otto stazioni – Moasca: Panchina gigante e Castello, San Marzano Oliveto: Castello e Monte Oliveto, Canelli: San Tommaso, San Leonardo, Castello Gancia e Torre dei Contini – verrà pubblicato sul sito www.landscapestorymovers.com che è la piattaforma di riferimento per tutte le iniziative del percorso narrativo.

Grazie alle interviste realizzate in questi mesi ai testimoni e al materiale raccolto, Landscape Storymovers sta diventando un archivio vivente e dinamico della memoria dei territori.

Ogni esperienza riporta sempre alla tavola e al vino, alla convivialità e alla condivisione per ricordarci in che modo il nettare delle nostre vigne può essere veicolo di cultura e linfa della nuova vocazione turistica delle colline Unesco.