L’ultimo suo colpo è stato la rapina al bar Stella di Isola d’Asti avvenuta mercoledì scorso poi il  Lupo Solitario, come è stato soprannominato dagli inquirenti, è stato arrestato dai carabinieri di Alba che erano sulle sue tracce da tempo. Ma la ragione che avrebbe spinto Luca Battaglio, classe 19875, marito e padre di famiglia, sarebbe stata la crisi economica. Qualche tempo fa l’uomo, imprenditore di Corneliano d’Alba, sarebbe rimasto senza lavoro e da allora avrebbe cercato un atro sistema per portare a casa del denaro. Un sistema fatto, secondo gli inquirenti, di rapine, ma anche furto e spaccate in alcuni bancomat dell’Albese. Tutto è partito il 5 gennaio scorso quando qualcuno ha fatto esplodere la cassa continua della Banca Intesa San Paolo della Moretta, ad Alba, servendosi di gas acetilene. Allora i carabinieri avevano analizzato i filmati delle telecamere di sicurezza, comparando i frame con quelli di altri simili colpi avvenuti nei giorni successivi, come quello del tutto simile avvenuto la notte seguente in un altro bancomat della città. Ma non ci sarebbero state solo spaccate sul curriculum del lupo solitario. Gli inquirenti lo ritengono responsabile anche di alcune rapine, due avvenute la sera dell’8 gennaio in un’edicola di Baldissero d’Alba e l’altra andata in scena in una pasticceria di Ceresole, altre due avvenute ancora a Montà in un negozio di abbigliamento per bambini e a Pralormo, fino ad arrivare a Isola d’Asti. L’altro pomeriggio l’uomo, armato di pistola, era riuscito a farsi consegnare dal gestore del locale 250 euro, scappando senza sapere che i carabinieri gli erano ormai alle costole. Battaglio è stato bloccato mentre si stava dirigendo ad Asti, forse per portare a termine un altro colpo. I militari nel corso della perquisizione lo hanno trovato in possesso della pistola giocattolo, fedele riproduzione di quelle in dotazione alla polizia. Elemento importante per l’intera indagine, coordinata dal sostituto procuratore Laura Dedoato, è stata l’analisi della vettura con la quale il malvivente si spostava per commettere i colpi. L’uomo avrebbe sempre usato la sua Ford Focus grigia con una ammaccatura sul cofano posteriore a cui però, di volta in volta, applicava targhe anteriori e posteriori che rubava prima di passare all’azione da auto in sosta nel centro di Alba per non essere individuato. Come se non bastasse le bombole di gas acetilene usate per far esplodere i bancomat sarebbero provento di un furto avvenuto, la notte del 4 gennaio scorso, in un’officina meccanica di Piobesi. Ora l’arrestato è in carcere ad Asti con le accuse di rapina aggravata, porto abusivo di armi, furto aggravato e ricettazione.