Secondo le ultime stime dell’Ufficio Studi di Confcommercio, anche per il 2013 Pil e consumi, seppure in misura più contenuta rispetto all’anno appena terminato, avranno il segno meno, rispettivamente-0,8% e -1%. Vale la pena ricordare il calo, particolarmente pesante, della domanda interna nel 2012 (-4%) che ha implicato, a sua volta, una flessione altrettanto consistente delle importazioni (-8,0%). Andando ad analizzare le dinamiche attese delle 56 voci di spesa previste dalla classificazione Istat, le preferenze dei consumatori dovrebbero essere orientate a privilegiare quei consumi che permettono una migliore fruizione del tempo libero, sia in termini di gestione che di aumento della disponibilità, legati anche all’ICT domestico. Saranno fortemente penalizzati, invece, gli acquisti di beni e servizi legati alla mobilità ai viaggi e alle vacanze, segmenti per i quali le famiglie hanno mostrato nel 2012 una decisa tendenza al ridimensionamento facendo emergere segnali di elevata criticità anche sul versante produttivo. Nel 2013 non emergeranno segnali di discontinuità nei trend di allocazione della spesa. Le 10 voci di consumo che cresceranno di più: 1 Elettrodomestici bruni e IT 2 Altri articoli ricreativi 3 Telefoni ed equipaggiamento telefonico 4 Piccoli elettrodomestici 5 Servizi postali 6 Vegetali 7 Generi alimentari non altrove classificati 8 Frutta 9 Altri durevoli per ricreazione 10 Oli e grassi … E le 10 voci di consumo che cresceranno di meno: 47 Servizi alberghieri e alloggiativi 48 Spese di esercizio dei mezzi di trasporto 49 Fitti effettivi 50 Manutenzione e riparazione abitazione 51 Effetti personali 52 Altri servizi 53 Tabacco 54 Vacanze tutto compreso 55 Carburanti 56 Acquisto mezzi di trasporto Fonte: elaborazioni e previsioni Ufficio Studi Confcommercio su dati Istat.