I sindaci di Nizza Monferrato e Asti, Flavio Pesce e Fabrizio Brignolo, nell rispettive vesti di presidente Assemblea Sindaci dell’Asl At e di presidente Conferenza Sindaci dell’Asl At, hanno scritto all’assessore Regionale Cavallera e ai Capigruppo del Consiglio regionale, per chiedere che la riforma delle Federazioni sanitarie, sia rispettosa degli equilibri tra i territori e, in particolare, non comporti uno svuotamento dei sarvizi di Asti, in favore di Alessandria. Brignolo e Pesce esprimono soddisfazione per “il prossimo superamento dell’esperienza delle cosiddette federazioni” ma hanno evidenziato come “fonte di preoccupazione”, la soluzione di “istituire delle Aziende capofila per diversi compiti amministrativi e sanitari”, come delineata nella proposta di legge attualmente in discussione. “Riteniamo –dichiarano i Sindaci astigiani- che l’applicazione acritica di questa impostazione riproduca, per tutti i territori che non hanno la fortuna di essere inseriti nell’azienda capofila, gli stessi problemi e tensioni che hanno già caratterizzato il lavoro delle Federazioni”. “Sia chiaro –precisano Brignolo e Pesce- che l’ostilità che intendiamo rappresentare non riguarda le esigenze di razionalizzazione e di efficienza che devono necessariamente coinvolgere il sistema sanitario, ma inerisce al depauperamento socio-economico che è determinato dall’eventuale trasferimento di funzioni e competenze in altre sedi rispetto alle attuali”. “Siamo certi –aggiungono i Sindaci di Asti e Nizza – che si possano ridurre i costi del sistema sanitario regionale senza per questo dover saccheggiare professionalità e competenze ai territori e senza impoverire di attività importanti i soggetti istituzionali di un’area vasta a favore solo di qualche zona. Basterebbe attribuire a ogni ASL di un’area delle funzioni di coordinamento invece che assegnarle a una sola”. “Chiediamo pertanto –concludono i sindaci astigiani- che durante la discussione attualmente in corso dell’articolato di legge inerente al superamento delle Federazioni, siano inserite delle modifiche aventi come risultato che i livelli di coordinamento ora previsti non siano ad appannaggio di un unico soggetto, ma che invece siano spalmati tra tutte le aziende presenti in un’area vasta”.
Riforma delle Federazioni sanitarie, Brignolo e Pesce scrivono a Cavallera
