Gentili signori e signore, ho appreso da una pubblica affissione e dal sito web del Comune di Incisa Scapaccino (AT) http://www.comune.incisascapaccino.at.it/ che dal 13 al 17 Agosto si svolge il “Ferragosto Incisiano a Borgo Madonna”, località del Comune di Incisa Scapaccino, che propone appuntamenti enogastronomici, sportivi e danzanti per festeggiare la settimana ferragostana ma per gli animali c’è poco da festeggiare perché sono esposti come oggetti nella “Tradizionale fiera del tacchino, del bestiame e delle macchine agricole”. Forse non è casuale la scelta di accostare animali e macchine in una simile fiera perché nelle fiere di animali pare che questi sfortunati esseri senzienti siano ridotti a meri oggetti, incapaci di provare sentimenti di disagio e sofferenza per quel baraccone in cui sono costretti a stare. Il manifesto della fiera si rivolge anche alla piccola cittadinanza: “I bambini di Incisa sono invitati dagli organizzatori a portare il loro animale domestico. Al termine della manifestazione sarà consegnato loro un piccolo dono”. Solitamente i bambini e le bambine che hanno in famiglia un cane partecipano volentieri a sfilate e passerelle a quattrozampe, spesso con scopo benefico o per fare conoscere i cani di un canile e incentivarne l’adozione. Tutto ciò non ha nulla a che fare con una fiera del bestiame: il solo termine è ripugnante perché rimanda a una categoria merceologica che gli animali non meritano. Questi appuntamenti che speculano sulla vita degli animali, oltre a non aiutare gli animali, non aiutano i bambini e le bambine a sviluppare l’empatia necessaria  per vivere in armonia con loro. Vedere animali legati, incatenati, ingabbiati, recintati in una fiera genera un’idea fuorviante del rapporto tra esseri umani e animali. Questa fiera unisce l’aspetto merceologico con quello enogastronomico, mettendo nel piatto le specie animali che espone: agnolotti, braciolata e fritto misto alla piemontese non sono altro che gli animali cambiati di nome secondo un triste processo di reificazione. Dall’allevamento al piatto, cambia la forma ma non la sostanza. Sono sempre più frequenti gli appuntamenti enogastronomici che danno ampio spazio ai cibi vegetali, nel rispetto della vita degli animali, dell’ambiente e della salute umana e sarebbe bene che ogni sagra si aprisse a una nuova cultura del cibo. Il primo cittadino di Incisa Scapaccino è il trentenne Matteo Massimelli e sorprende che un Sindaco così giovane incentivi questo genere di manifestazione anacronistica, retrograda e specista che non considero affatto un vanto per la sua comunità. Cordiali saluti. Paola Re Responsabile petizioni FRECCIA 45 Associazione per la protezione e difesa animale www.freccia45.org