GUARDIA DI FINANZAAvrebbero nascosto al fisco merce per 2 milioni di euro i titolari di un’azienda d’abbigliamento con punti vendita in diverse regioni d’Italia. A fare l’ingente scoperta i finanzieri della Tenenza di Nizza Monferrato che partendo dalla denuncia di un’ex dipendente della fabbrica hanno aperto una complicata indagine. Secondo gli accertamenti delle fiamme gialle la donna sarebbe stata dapprima impiegata irregolarmente con un contratto di associazione in partecipazione (a cui ricorrono le imprese che decidono di evitare i maggiori costi previsti per i lavoratori subordinati, anche per trarre vantaggi previdenziali ed assistenziali), poi commessa “in nero”. Dalle verifiche dei militari sono però emerse delle discordanze nella dichiarazione dei redditi dell’azienda, relativa all’anno esaminato. Mentre a gennaio erano state dichiarate  giacenze di abbigliamento per circa 2 milioni di euro, al 31 dicembre successivo, pur non registrando alcun ricavo per  vendite effettuate, l’impresa aveva incomprensibilmente segnalato l’assenza, in magazzino, di merce. Ovviamente, anche senza applicare alcuna percentuale di ricarico nei prezzi, i prodotti ceduti nel corso dell’anno avrebbero dovuto almeno consentire l’introito di un valore uguale alle rimanenze possedute a gennaio. In pratica, un importante magazzino di abbigliamento era stato alienato dai responsabili aziendali senza lasciare traccia documentale in contabilità. Al termine dell’attività complessiva, i finanzieri hanno denunciato il rappresentante legale societario per il reato tributario di dichiarazione infedele,  diffidato lo stesso a regolarizzare le violazioni amministrative in materia di lavoro rilevate nonché segnalato l’azienda alle Autorità competenti per le omissioni contributive, previdenziali ed assistenziali. Seguiranno, a breve, anche le contestazioni ai fini fiscali per i rilevanti incassi non dichiarati e l’Iva non pagata allo Stato.