Sono stati eseguiti anche in Piemonte arresti e perquisizioni nell’ambito della maxi indagine della polizia postale campana su un vasto giro di materiale pedopornografico. Gli investigatori avrebbero scoperto una vera e propria associazione a delinquere capace di scambiarsi, attraverso  il Deep web, una sorta di rete invisibile che garantisce l’anonimato degli internauti, decine di migliaia di foto e video  di violenze e torture ai danni di bambini, in alcuni casi anche neonati. L’indagine coordinata dal pm di Salerno Francesca Fittipaldi che ha chiesto numerose ordinanze di custodia cautelare emesse dal gip Renata Sessa, sarebbe partita dalla segnalazione di un cittadino che ha informato gli inquirenti dell’esistenza del gruppo. Nel corso dell’operazione che ha portato a perquisizioni oltre che in Campania e in Piemonte anche in Lazio, Umbria, Liguria, Lombardia e Veneto è stato scoperto un archivio con oltre 5 milioni di file di immagini e video pedopornografici. Tra i milioni di immagini e video ci sarebero anche filmati e foto di neonati sottoposti a violenze sessuali e torture. Gli investigatori non escludono che in alcuni casi possano aver portato anche alla morte di piccole vittime. Le immagini e i video pedopornografici del database erano suddivisi per categorie: quelli più crudi erano classificati come “hurtcore” e “death”. Il scoperta dell’archivio sarebbe una delle più ingenti fatte in questo campo dagli inquirenti.