Un sequestro di oltre 20 ore finalizzato alla violenza sessuale. La polizia di Asti ha arrestato due tunisini irregolari indagandone un terzo a piede libero per una vicenda i cui contorni sono ancora in fase di definizione. Vittima degli abusi e del sequestro una donna 30enne alessandrina che da qualche tempo abita in città nella zona di corso Casale. Il giorno dell’Immacolata la ragazza è stata “prelevata” dal suo appartamento dai due nordafricani. Con uno di loro in passato aveva intrattenuto rapporti amicali e poche ore prima lo aveva incontrato nella zona della stazione, come testimonia anche un filmato delle telecamere di sicurezza.
E’ stato il padre della donna a dare l’allarme, presentandosi alla polfer e raccontando di non avere notizie della figlia da giorni.

Sono scattati gli accertamenti. Poliziotti della polfer, delle volanti e della mobile hanno cercato la giovane ovunque, arrivando anche nel suo alloggio. E’ la sera dell’8 dicembre. Lì gli agenti scoprono la porta divelta ma nessuno in casa. Continuano le ricerche fino a quando la scomparsa riesce a inviare un primo sms a un’amica raccontando di essere stata sequestrata e di trovarsi in uno scantinato di corso Casale. Scatta l’irruzione, ma in quel sottoscala gli agenti non trovano nessuno. Solo grazie a un secondo messaggio whatsapp inviato dalla giovane all’amica gli investigatori riescono a rintracciare il sottoscala giusto. Una cantina occupata, divisa in due da un grosso armadio.
Nel primo vano la polizia trova due  tunisini sdraiati su un divano; nel secondo, su un letto matrimoniale, la vittima e un altro tunisino. La ragazza racconta subito di essere stata sequestrata e violentata dal tunisino suo conoscente. Non solo. L’uomo l’avrebbe legata al letto con un cavo del cellulare, picchiandola (le ha fratturato il naso ndr) perché rifiutava di stare con lui. L’uomo è stato arrestato con l’accusa di sequestro di persona, lesioni personali e violenza sessuale. Un altro tunisino, che con il primo aveva prelevato la vittima dal suo alloggio, è stato arrestato per sequestro di persona. Indagato un terzo straniero che non ha partecipato direttamente al sequestro ma che non ha fatto nulla per impedirlo.

La giovane è stata accompagnata al pronto soccorso e sottoposta agli accertamenti clinici necessari. E’ stata lei stessa a ricostruire la vicenda e a raccontare di essere riuscita a prendere il cellulare la momento del sequestro e di aver mandato i messaggi di aiuto nascosta nel bagno dello scantinato.
Ancora da appurare con certezza il movente. Al momento gli inquirenti parlano di un “rapimento” a scopo di violenza, ma le indagini sono ancora in corso.