catania ramazzottiLunedì 27 aprile alle 21 la fortunata stagione di prosa del Teatro Alfieri di Asti si chiude con “Il prestito”, la nuova, graffiante, attualissima commedia di Jordi Galceran, già tradotta in quattro lingue a pochi mesi dal suo debutto mondiale in Spagna. In scena Antonio Catania e Gianluca Ramazzotti, per la regia di Giampiero Solari. Dopo il successo di “Se devi dire una bugia dilla ancora più grossa” che ha fatto registrare il tutto esaurito per due stagioni consecutive, Antonio Catania e Gianluca Ramazzotti si incontrano nuovamente sui nostri palcoscenici per dare vita ad un duo esplosivo in un susseguirsi di risate e colpi di scena su di un tema, quello della crisi mondiale, in cui Galceran ci fa sorridere, ma anche riflettere sul valore che diamo ai soldi e agli esseri umani in un momento difficile come quello che tutto il mondo sta attraversando. Si parte da una situazione abituale e molto frequente in questo periodo: un uomo che cerca, in maniera onesta, di ottenere da una filiale bancaria un piccolo prestito, assolutamente necessario per andare avanti con la sua vita. Non ha né proprietà né garanzie, può offrire soltanto la sua “parola d’onore” per assicurare la restituzione del denaro. Il rifiuto del direttore della filiale pone i due uomini in una situazione delicata e allo stesso tempo esilarante. La reazione dell’uomo che chiede il prestito è quella di minacciare, con estrema tranquillità, il direttore della banca di sedurgli la moglie e andare a letto con lei. A partire da lì, la situazione si rovescia varie volte fino ad arrivare a un finale inaspettato. Come capita spesso con questo autore, ogni passaggio di questo testo di rabbiosa attualità cattura e sorprende sino alla fine. Costruita con il compasso, perfetta nella sua architettura drammatica, la commedia “Il prestito” è Galceran allo stato puro: frasi e battute agili, scrittura colloquiale, situazioni divertentissime, personaggi con spessore, cambiamenti imprevisti e zanne ben affilate. In tempi di crisi, lo spettatore sorride quando la banca, cha fa la parte del cattivo, ha la peggio. E’ la teoria della torta in faccia del cinema muto – o la disgrazia altrui, in generale – applicata con certo opportunismo congiunturale. Però qui arriva il meglio: il ricatto si sviluppa in maniera inattesa. Gli errori e i dubbi faranno il resto: questa, in definitiva, più che sulla crisi o sulla banca, è una commedia sulla paura. Tanto che si finisce per provare empatia e finanche pena per il guaio in cui il bancario si va a cacciare. Ultimi biglietti disponibili: 20 euro (15 euro loggione). Per informazioni e prenotazioni: 0141.399057