OLYMPUS DIGITAL CAMERADomenica scorsa grande successo anche per il nono appuntamento, l’ultimo per il 2014, di Passepartout en hiver, ciclo di conversazioni astigiane doc organizzato dalla Biblioteca Astense e dalla locale Cna. Nove domeniche per altrettanti relatori, con quindici artisti in mostra con opere collegate al tema trattato e realizzate ogni volta allo scopo e con una media di più di cento spettatori ad incontro, questi i numeri che incoraggiano Donatella Gnetti, responsabile della Astense, eMario Tanino, già direttore Cna, sempre presente ed attivo, a guardare con fiducia a prossime edizioni. Dal 2008 infatti queste due ore festive fra cultura e curiosità di casa nostra ideate da Ottavio Coffano mostrano di essere davvero gradite e sono attese come alternativa a sonnolenti pomeriggi in casa. Venendo al 9 marzo l’ospite è l’Ensemble di musica medievale La Ghironda nella lezione-concerto Antiche musiche per moderni cantori. Tiziana Miroglio, voce guida del gruppo, ricorda in apertura Giuseppe Villavecchia, il regista che nel 1982 diede origine alla Ghironda come gruppo teatrale e musicale per l’allestimento dello spettacolo Iacopone da Todi. Ed è ancora lei ad introdurre poi, con il consueto garbo, alcuni brani strumentali e cantati tratti dalla Farsa del bracho e del milaneiso inamorato in Ast di Giovan Giorgio Alione, autore vissuto a cavallo fra ‘400 e ‘500, farsa applaudita in due serate molto partecipate alla Cascina del Racconto nell’ambito di Asti Teatro 35. Segue un interessante excursus poetico-musicale legato alla natura e all’uomo nelle diverse stagioni dell’anno. Si inizia con il tempo chiaro ovvero la primavera, con il falò dei rami delle potature in marzo e a seguire i fiori di aprile e maggio. Ecco poi avanzare le messi, frutto di laborioso impegno, con l’estate, con il riverbero dei fuochi di San Giovanni sulle colline. L’autunno parla invece di vendemmia, dell’elogio al vino con canti da taverna, senza paura della morte, ma presenta anche rime e melodie in onore di Cristo e Maria. E per finire ecco il tempo notturno, terribile, l’inverno, con la celebrazione piena del culto religioso legato alla nascita del  Salvatore in un connubio fra arte e preghiera. Certo è che La Ghironda da sempre ha ricercato e studiato con rigore filologico materiale dei secoli XIII XIV XV e XVI, ritrovando, non senza fatica, canti in lingua d’oc per pellegrini e viandanti che percorrevano la via Francigena,musiche per danza di trovatori come Rambaldo de Vaqueiras, Marcabru, Peire Vidal, Bernard de Ventadorn, melodie legate a testi liturgici, sacri ed anche goliardici. in chiusura, Florio Michielon, a capo del gruppo, in sala con ben tre ghironde e liuto, evidenziando l’utilizzo da parte dell’Ensemble di strumenti musicali copie fedeli di quelli in uso nei secoli suddetti, ne ricorda i nomi: la bombarda, la ciaramella, i pifferi, i flauti dolce e basso, la viella da braccio, la viella da gamba, il colascione rinascimentale, il cromorno e le diverse percussioni. Ogni musicista si è specializzato in più d’uno strumento. E ruolo determinante, oltre a Tiziana Miroglio, presentatrice, fine dicitrice e cantante, hanno infine i qualificati cantori Andrea Marello, Marzia Grasso e Susanna Zanello. Patrizia Porcellana