Roberto HerlitzkaMartedi 21 gennaio alle 21 al Teatro Alfieri di Asti, per la stagione Parole d’artista diretta da Valter Malosti, Roberto Herlitzka sarà il protagonista de Il Soccombente, ovvero il mistero Glenn Gould di Thomas Bernhard,  traduzione Renata Colorni, riduzione teatrale di  Ruggero Cappuccio con Marina Sorrenti, regia Nadia Baldi.

Roberto Herlitzka, vincitore nel 2013 del Nastro d’argento alla carriera e del David di Donatello come migliore attore protagonista, acclamato dal pubblico e critica per le recenti prove d’attore ne La Grande Bellezza di Sorrentino, La Bella Addormentata di Bellocchio e Il Rosso e il Blu di Piccioni, debutta ne Il Soccombente capolavoro di T. Bernhard per la prima volta sui palcoscenici italiani. Nadia Baldi firma una nuova regia di uno dei capolavori della letteratura mondiale del Novecento. La versione teatrale è curata da Ruggero Cappuccio per l’interpretazione di Roberto Herlitzka e Marina Sorrenti.

Due giovani amici, Wertheimer e l’io narrante dietro il quale si cela il desiderio di proiezione dello stesso scrittore, raggiungono Salisburgo per frequentare un corso di perfezionamento pianistico tenuto da Horowitz. Nella città di Mozart, che li adesca e deprime, i due giovani incontrano e si legano ad un ragazzo singolare che si chiama Glenn Gould. Quando Wertheimer e l’Io narrante sentono suonare Gould, vengono travolti dalla piena di un trauma interiore che non concederà loro un solo attimo di pace per il resto della vita. I due virtuosi del pianoforte comprendono con chiarezza abbagliante che il loro amico canadese è un genio, peggio, una prova indiscutibile dell’esistenza di Dio. La regia di Nadia Baldi dà vita ad un set della memoria e del ritorno represso, facendo dell’Io narrante – Herlitzka  il baricentro di un passato attivo che torna a reclamare i suoi diritti.

Il flusso vulcanico del romanzo di Bernhard esplode in tutta la sua lancinante bellezza, illuminando i temi cari all’autore e all’Arte del Novecento con una lucidità di scrittura assoluta e chirurgica. Il genio, il suo fatale isolamento, l’amicizia, l’amore, l’inquietudine come farmaco e veleno per sopravvivere alle crudeltà dell’esistenza umana, si sprigionano dalle parole di Bernhard attraverso il racconto di una vicenda esemplare. In un luogo adimensionale, l’Io Bernhard sopravvissuto alla fine di Gould e al suicidio di Wertheimer, compie un’impietosa anatomia delle anime, lottando contro le parole, contro il fantasma della mediocrità, contro la morte e la vita, con una passione e un calore scientifici, crudi e tragicomici

La messinscena, con le ambientazioni videografiche di Davide Scognamiglio e le musiche di  Marco Betta, invita il pubblico ad entrare nella più profonda seduta analitica che la letteratura abbia prodotto nell’ultimo secolo. Il successo, il fallimento, le speranze, le disillusioni, l’amore per chi si odia e l’odio per chi si ama, le creature di un passato che non passa, attraverso il corpo di Berhard – Herlitzka con stupefacente vivezza, allineandosi al genio di Bach, come la ricerca delle variazioni infinite sull’essere e sul vivere.

 

Informazioni e prenotazioni: 0141.399057

Ingresso: 12 euro,  ridotto: 7 euro

Prezzo speciale abbonati Teatro Alfieri: 7 euro.