Nell’occasione della Giornata Mondiale contro l’omofobia, il coregrafo Walter Cinquinella, dopo il successo di pubblico delle precedenti edizioni, riporta in scena l’acclamato “Minotauro”. Lo spettacolo sarà proposto al teatro Giraudi di Asti, con ingresso libero con l’organizzazione dall’associazione Agedo e Nuovi Diritti Cigil di Asti e la collaborazione della cassa di Risparmio di Asti. Il Minotauro, mezzo uomo mezzo toro, prigioniero senza colpe con le sue vulnerabilità, la sua umanità intrappolata nella “bestia” che la società, costretta nelle proprie consuetudini, isola. Il lavoro non intende raccontare la nota leggenda dell’essere mitologico ma vuole rivisitarla attraverso gli occhi del Minotauro (Walter Cinquinella) stesso in quanto essere innocente, vittima del suo stesso fato, con l’unica colpa di nascere da Pasifae (Giulia Lazzarini), capace di sedurre il toro bianco (Sergio Danzi) donato da Poseidone al re di creta, Minosse. Il mito viene riproposto in chiave moderna, rivelando una morale terribilmente attuale: l’emarginazione del “diverso”. E infatti proprio alle vittime dell’omofobia che il coreografo dedica l’ultima sua fatica. Tra scenografie minimali, ideate da Mirko Spectra, una ventina tra attori e ballerini della scuola Danzil’aria e dell’Associazione culturale Arcoscenico insieme agli artisti della Compagnia, si muovono su musiche che spaziano da Bach ad Handel, Purcell, Pergolesi, alternandosi ad antichi brani tradizionali greci come pure a tanghi, suites di percussioni giapponesi e arie barocche. “Il mio desiderio – ha spiegato Cinquinella – è quello di catturare l’attenzione del pubblico attraverso continui cambi di emozioni, come sulle montagne russe. Nello spettacolo, con tagli netti, imprevedibili e inaspettati, si alterneranno momenti leggeri, divertenti e anche teneri e romantici, a scene più crude e drammatiche”. Nel ruolo di “Lui” Fabio Pasciuta. Il messaggio che si vuole trasmettere è d’altronde molto forte: il Minotauro come vittima, isolato poiché diverso, prigioniero di un labirinto creato da chi lo vuole cancellare dal proprio mondo. La performance sarà introdotta da Patrizio Onori, responsabile dell’Ufficio Nuovi Diritti della Cgil di Asti che introdurrà brevemente lo scottante della tema dell’omofobia. “Una situazione – continua il coreografo – che oggi si ripete sempre più spesso e in cui la società assume il ruolo del carnefice (trasformandosi lei stessa in “mostro”) in quanto incapace di accettare ciò che non corrisponde ai canoni dettati dal falso “perbenismo”. “Con questo spettacolo vorrei trasmettere il concetto che l’accettazione di ciò che è percepito come differente non rappresenta in automatico un pericolo o un problema. Anzi, può divenire l’unica via possibile verso una società più giusta”. Lo spettacolo si svolgerà al Piccolo teatro Giraudi di Asti il 17 maggio alle 20.30 (ingresso libero) ed è consigliata la visione ad un pubblico adulto.